Tutte le vie dell’acqua

{{item.title}}

Il sistema elettrico italiano, storicamente, è fondato sull’acqua. L’idroelettrico è ancora oggi la principale fonte di energia rinnovabile nel nostro paese, e le centrali di Enel costituiscono un patrimonio nazionale. L’epoca dei grandi impianti è ormai finita da decenni, ma questo non ha fermato lo sviluppo del settore e della tecnologia Enel.

L’azienda elettrica ha varato un quadro pluriennale di interventi nel settore, che prevede la manutenzione dei grandi impianti (per migliorare l’efficienza e ridurre l’impatto ambientale) e la costruzione di centrali di piccola taglia, le cosiddette mini idroelettriche: impianti da pochi chilowatt in grado di sfruttare piccoli salti d’acqua per fornire energia anche a singole famiglie.

“Ogni decennio ha avuto il suo tratto distintivo, ed Enel ha continuato a intraprendere sempre nuove esperienze” spiega Sergio Adami, responsabile della produzione idroelettrica Global Generation di Enel. “Siamo passati dalle grandi dighe degli anni Sessanta agli impianti di pompaggio e al mini idroelettrico, che oggi rappresenta uno dei principali fronti di crescita soprattutto nei Paesi maturi dal punto di vista energetico come l’Italia”.

Nonostante una limitata potenza unitaria, gli impianti idroelettrici di piccola taglia richiedono modalità di costruzione e manutenzione che riducono al minimo l’impatto sul territorio e garantiscono una fonte di energia sicura e prevedibile, che può essere gestita anche da piccole comunità.

Con 288 impianti costruiti da Enel Green Power in tutto il territorio nazionale, il piccolo idroelettrico rappresenta dunque la nuova frontiera del rapporto ormai decennale tra energia e acqua in Italia. Una tecnologia “mini” soltanto per le dimensioni, ma che offre un grande contributo per lo sviluppo e la sicurezza del sistema elettrico nazionale nel nuovo paradigma della generazione distribuita.