COP21, ultima chiamata per il clima

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“Il problema del cambiamento climatico non può essere demandato a qualcun altro, ma riguarda ciascuno di noi. La politica deve trovare il coraggio di decidere, e deve farlo per il bene delle generazioni future”. Così il presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini ha introdotto il convegno COP21- La sfida che non si può perdere. L'Italia e l'Europa verso la Conferenza di Parigi, in cui esperti del settore hanno discusso del meeting che si terrà a breve nella capitale francese per affrontare il tema del climate change.

La cosiddetta COP21 rappresenta l’ultima occasione per raggiungere un accordo internazionale dopo diversi insuccessi, ma non mancano i motivi di ottimismo. Per la prima volta saranno infatti presenti al tavolo, con obiettivi di riduzione delle emissioni, grandi player come Stati Uniti e Cina (che non avevano sottoscritto il protocollo di Kyoto) e anche aziende come Enel, che in un sistema economico di libero mercato sono di fatto i principali attori del processo di decarbonizzazione.

In rappresentanza di Enel è intervenuto al convegno Simone Mori, responsabile degli Affari Europei: “Per superare la contrapposizione globale sul tema delle emissioni c’è bisogno di buone politiche e buone tecnologie. La crescita economica non può più avvenire a discapito dell’ambiente”. In questo processo, spiega Mori, il settore energetico è chiamato a giocare un ruolo chiave. “È possibile trovare un’alternativa ai combustibili fossili investendo in fonti rinnovabili, reti intelligenti, efficienza energetica. Sono gli strumenti che Enel ha scelto per conseguire la carbon neutrality entro il 2050. A Parigi auspichiamo un accordo che preveda una visione di lungo periodo sul livello di emissioni complessive del pianeta e l’impegno dei Paesi, soprattutto quelli emergenti, ad attuare politiche concrete in questo campo. Un’ottima occasione per esportare in questi Paesi tecnologie in cui l’Italia e aziende come Enel sono leader a livello mondiale”.

Il lento ma costante innalzamento della temperatura globale richiede tuttavia azioni urgenti, per evitare l’aumento di fenomeni estremi (siccità, alluvioni, uragani, scioglimento dei ghiacciai) e le conseguenti ricadute irreversibili sull’ecosistema. Da Parigi ci si aspetta una risposta definitiva: “L’obiettivo minimo è contenere l’aumento della temperatura entro i 2 gradi, ma ciò non salverebbe le piccole isole” ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti concludendo l’evento. “Dobbiamo essere ancora più ambiziosi e puntare a 1.5 gradi, perché salvare il pianeta è una nostra responsabilità. Solo con questo spirito sarà possibile raggiungere un accordo vincolante”.