Investire sui giovani: Enel ci crede

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È stato ribattezzato "secondo welfare" del Paese e descritto come "un appiglio lanciato a migliaia di ragazzi italiani per uscire dalla crisi". È il contributo che le grandi aziende stanno dando in particolare agli under 30 per imparare una professione, trovare occupazione e rispondere così ad una carenza che la presidente di Enel e di Enel Cuore Maria Patrizia Grieco ha stigmatizzato sottolineando che "il futuro italiano è nelle mani dei giovani, ma è proprio di loro che il nostro Paese si è dimenticato".

L'impegno delle imprese per i giovani è un fenomeno crescente che la ricerca "Fondazioni d'impresa per i giovani: come far crescere il vivaio" ha fotografato con l'obiettivo di analizzare il ruolo e le attività delle corporate foundations italiane a favore dei giovani. L'iniziativa è nata dalla collaborazione tra le Fondazioni che fanno capo alle società Accenture, Adecco De Agostini, Enel, Allianz, UniCredit Foundation Vodafone Italia coordinate da Fondazione Bracco.

Lo studio realizzato dall'Istituto per la Ricerca Sociale, getta uno sguardo approfondito su un nuovo mondo dove le aziende stanno integrando il sistema di welfare pubblico affiancandosi alla tradizionale rete informale composta dalle famiglie e collaborando al rilancio del Sistema Italia. Dalla ricerca emerge uno scenario dove, nel periodo 2011-2014, le attività di 49 soggetti analizzati (pari al 37% dell'universo delle Fondazioni d'impresa, secondo i dati Istat) hanno realizzato 184 progetti con finanziamenti pari a circa 49 milioni di euro e interessando, direttamente o indirettamente, circa 56 mila giovani.

Dai risultati dell'indagine, che ha avuto tra i suoi protagonisti Enel Cuore Onlus, emerge una sorprendente ricchezza di nuove idee, prospettive e strategie d'intervento. Gli esempi offerti dalle Fondazioni d'impresa tracciano un paradigma innovativo, in grado di fungere da modello per ogni politica che voglia occuparsi dei giovani. "Lo studio dimostra l'importanza e il ruolo che queste fondazioni rivestono nel favorire l'inserimento dei ragazzi – ha sottolineato Maria Patrizia Grieco - soprattutto in un contesto complesso, segnato da una forte crisi occupazionale che abbiamo vissuto in questi ultimi anni e che sembra dare i primi segnali di ripresa".

"Molto c'è ancora da fare, e questa indagine lo evidenzia senza filtri" sottolineano i responsabili della Fondazione Bracco, coordinatrice dei lavori della ricerca. "È necessario superare la frammentazione delle iniziative, imparare a misurare i risultati, abituarsi a dare visibilità ai progetti. Tuttavia, quello che emerge è soprattutto l'enorme potenziale in gioco: la lunga esperienza delle Fondazioni d'impresa, la loro capacità di incidere nel concreto con agilità, creatività e lungimiranza".

Gli esempi dell'impegno di Enel sono tanti e tra i più recenti si possono segnalare il progetto Fare scuola, che fonde insieme l'esperienza pedagogica del Reggio Emilia Approach con il know-how di Enel Cuore Onlus per ciò che riguarda la sensibilità sui temi del disagio infantile, ma anche il programma di alternanza scuola-lavoro promosso dal Gruppo per gli studenti degli ultimi due anni di scuole superiori a indirizzo tecnico che ha visto l'assunzione in apprendistato di 145 studenti del 4° anno di sette istituti tecnici nelle città di Venezia, Civitavecchia, Brindisi, Piacenza, Napoli, Torino e Firenze.