Le grandi dighe italiane in 100 foto d’epoca

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Opere ciclopiche, sforzi al limite del possibile, operai, tecnici e ingegneri che hanno fatto la storia. Ha i tratti di una grande epopea la mostra “Uomini, macchine e dighe - Un secolo di lavoro degli uomini idroelettrici raccontato per immagini, disegni e oggetti d’epoca”, allestita da Enel e dal Politecnico di Milano all’interno del Dipartimento di Energia della storica università del capoluogo lombardo.

Cento fotografie d’epoca scattate nelle Valli dell’Ossola (Piemonte), fino ad ora inedite, in esposizione dal 23 maggio al 16 giugno per il primo Festival dello Sviluppo Sostenibile: l’iniziativa è curata dall’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASVIS), con l’obiettivo di mobilitare il Paese sui 17 obiettivi (SDGs) fissati nell’Agenda Onu 2030.

Da lunedì a venerdì, fra le 9 e le 18, nell’edificio BL27 di via Lambruschini 4 a Milano (Campus Bovisa), sarà dunque possibile ripercorrere le fasi cruciali che hanno portato alla costruzione delle grandi dighe e centrali italiane del secolo scorso. Gli scatti permettono di immedesimarsi nella vita degli operai, dei tecnici e degli ingegneri che, sfidando le leggi fisiche della natura, riuscirono a garantire al Paese una nuova epoca di progresso e benessere.

Il lavoro di ricostruzione è frutto del curatore Andrea Cannata, responsabile impianti Verampio di Enel: insieme alle foto d’annata, sono esposte le cartine originali dei progetti e gli strumenti da lavoro appartenuti al personale che si occupò della costruzione delle dighe di Morasco, Agaro e Sabbione.

"Non c'è luogo migliore del Politecnico per proporre questa mostra - ha commentato Mario Sciolla, responsabile della produzione elettrica per il Piemonte di Enel -. Gli uomini sono stati i grandi protagonisti della costruzione di queste dighe: molti di loro erano operai della Valdossola, ma quelli che hanno ideato questi lavori venivano in gran parte dal Politecnico di Milano. In pratica è un cerchio che si chiude".