Energie rinnovabili, la leadership europea

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Leader a livello mondiale della transizione energetica verso le energie rinnovabili e la digitalizzazione delle reti. È questo il ruolo che l’Europa può svolgere nel settore dell'energia, in uno scenario internazionale che, evidenzia il rapporto annuale dell'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI), nel 2017 è stato caratterizzato dalla “rinnovata assertività di grandi potenze globali, quali Russia e Cina”.

A valorizzare la leadership europea nelle rinnovabili è stata la presidente di Enel Patrizia Grieco, intervenuta a Roma alla presentazione del “Rapporto ISPI 2018. Sempre più un gioco per grandi. E l'Europa?”. La ricerca dell'Istituto diretto da Paolo Magri offre un'attenta analisi sui nuovi equilibri che caratterizzano la scena internazionale, per poi domandarsi quale sia il ruolo dell'Europa in un “mondo di grandi”.

“L’Unione europea ha da tempo scelto di essere leader della transizione energetica, dandosi già nel 2009 gli obiettivi di sostenibilità, sicurezza degli approvvigionamenti e competitività, ed avviando delle politiche di sostegno allo sviluppo delle rinnovabili, in una logica di decarbonizzazione. La diffusione delle fonti rinnovabili è fondamentale per contribuire a ridurre la dipendenza energetica dell’Europa dai Paesi esportatori e a ridimensionarne l’esposizione alle tensioni geopolitiche internazionali.”, ha spiegato la presidente di Enel Patrizia Grieco. “È per questo che, oltre a puntare sulla generazione da fonti pulite, l'Europa deve potenziare le interconnessioni, dotandosi di reti infrastrutturali sempre più efficienti e digitalizzate”, ha poi aggiunto.

Alla presentazione a Roma del Rapporto ISPI 2018, oltre al direttore dell'Istituto, sono intervenuti il Presidente dell’ISPI Giampiero Massolo e Licia Mattioli, vice Presidente di Confindustria per l'Internazionalizzazione.