Programma Fulbright, un ponte tra Usa e Italia

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Celebrare la presenza di Fulbright in Italia, rafforzando il network tra gli ex borsisti e valorizzando le iniziative di cui l'organizzazione è promotrice. È con questo obiettivo che lunedì 30 settembre, al MAXXI di Roma, si è svolto il primo “Alumni meeting” degli ex studenti italiani e americani di Fulbright.

Dal 1948 la U.S.-Italy Fulbright Commission nasce per favorire e alimentare gli scambi culturali tra i due Paesi e gestisce un programma educativo finanziato dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano e dal Dipartimento di Stato americano che si prefigge di promuovere la ricerca e l’insegnamento attraverso l’assegnazione di borse di studio.

Ad aprire l'incontro, il direttore esecutivo della Commissione, Paola Sartorio: “Questo evento è stato concepito per ringraziare e celebrare tutti coloro che in questi 71 anni hanno fatto crescere la Commissione, arricchendo l’offerta di borse di studio e permettendo a circa 10 mila borsisti di approfondire e rafforzare la relazione tra i due Paesi”. Sartorio ha ricordato come “Fulbright sia oggi il programma di scambi culturali tra Stati Uniti e Italia più rappresentativo e di successo”, con un'offerta di borse di studio resa sempre più ricca, competitiva e stimolante grazie al contributo del mondo accademico e a importanti iniziative anche con partner non governativi. Tra queste BEST, il programma promosso da Invitalia e dal BEST Steering Committee e sostenuto anche da Enel Foundation, che offre ai giovani imprenditori italiani con idee innovative l’opportunità di svolgere un training di 6 mesi nella Silicon Valley per trasformare le proprie intuizioni in realtà.

La giornata è proseguita con il racconto dell'esperienza da parte di alcuni ex borsisti. Tra loro, l'astrofisica Maria Giovanna Dainotti, nota per le sue ricerche sui lampi di raggi gamma che aiutano a ricostruire la storia dell'espansione dell'universo, l'analista finanziario Massimo Ungaro, oggi deputato, e il presidente dell'Inps Pasquale Tridico.

Dopo la visita alla collezione del Museo nazionale delle arti del XXI secolo, gli ex Fulbright hanno potuto scambiare esperienze e conoscenze nell’ambito di un ciclo di tredici tavole rotonde divise per campi di studio, dalle scienze mediche a quelle ambientali, dall'energia allo sviluppo sostenibile. Sono poi seguiti i saluti finali da parte del Sottosegretario agli Affari Esteri, Ivan Scalfarotto, del vice capo missione dell'Ambasciata degli Stati Uniti, Thomas Smitham, del nostro Amministratore Delegato e Direttore Generale, Francesco Starace, membro del Comitato Direttivo di Fulbright, e di Anita McBride, membro del J.William Fulbright Foreign Scholarship Board.

“Il programma Fulbright ha un grande valore, è un ponte che unisce Stati Uniti e Italia nel tempo”, ha commentato Starace, mentre McBride ha espresso l’apprezzamento per il forte sostegno all'iniziativa da parte del governo, delle fondazioni e delle aziende del nostro Paese.

L’incontro è stato anche un’occasione per fare network e presentare la nuova App Fulbrighter, una piattaforma studiata per mettere in contatto gli alumni Fulbright di tutto il mondo, per paese e specifici campi di studio. Attiva da agosto, l’app permette agli ex borsisti di conoscersi, condividere studi, ricerche e le proprie esperienze. Lo stesso obiettivo con cui 71 anni fa il senatore americano James William Fulbright diede vita al programma di scambi culturali.