A Montalto il futuro è solare

{{item.title}}

Nella centrale di Montalto di Castro nascerà una fabbrica di tracker, i dispositivi che permettono ai pannelli fotovoltaici di orientarsi e seguire il sole nel corso della giornata, rendendo così il sito protagonista della transizione energetica.

Lo stabilimento si chiamerà Sun Hunter (cacciatore di sole) e sarà realizzato e gestito da Comal S.p.A., società specializzata nella progettazione, costruzione e manutenzione di impianti per la produzione di energia solare, con sede proprio a Montalto di Castro (Viterbo).

L’accordo che abbiamo appena siglato con Comal è una tappa storica nel lungo percorso della centrale intitolata ad Alessandro Volta, pioniere dell’elettricità. Progettata originariamente come centrale nucleare, è stata poi riconvertita alla produzione termoelettrica prima dell’entrata in attività, avvenuta nel 1992. Nel maggio 2016 è stata lanciata la procedura pubblica per la riqualificazione del sito, e al momento sono in corso le demolizioni dei gruppi ad olio già dismessi. Già nei primi mesi del 2022 saranno avviate le attività propedeutiche per la realizzazione della nuova fabbrica che sarà collocata all’interno di un’area di oltre 30.000 metri quadri, non più utilizzata per le attività energetiche dell’impianto.

Alla sostenibilità ambientale si affianca, anche in questo caso, quella sociale ed economica: la fabbrica di Comal creerà fino a 70 posti di lavoro, offrendo opportunità occupazionali anche al personale proveniente dall’indotto della centrale e contribuirà alla crescita della filiera nazionale di rinnovabili e tecnologie sostenibili.

“L’accordo con Comal e il nuovo sviluppo del sito di Montalto di Castro dimostrano concretamente le ricadute positive della transizione energetica per le imprese, per i territori e per il Paese”, ha commentato Luca Solfaroli Camillocci, Responsabile Enel Green Power and Thermal Generation Italia, che ha aggiunto: “Il circolo virtuoso che vede insieme la crescita delle fonti rinnovabili, lo sviluppo di una filiera a livello nazionale di tecnologie sostenibili e il riutilizzo di asset in chiave di economia circolare permette di generare valore condiviso e nuove opportunità”.

La nascita della fabbrica sarà solo uno degli sviluppi che vedrà il sito della centrale: abbiamo già avviato l’iter autorizzativo per installare anche un parco fotovoltaico della potenza di circa 10 MW, mentre altre aree saranno destinate a ospitare sistemi di storage (accumulo di energia) per circa 245 MW. Stiamo anche studiando in accordo con le istituzioni locali ulteriori soluzioni, tra cui un innovativo progetto di serra idroponica.

Inoltre, in linea con il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) e con le necessità dell’attuale fase della transizione energetica resterà attiva una parte degli impianti turbogas già presenti nel sito, rinnovati e resi più efficienti, a supporto della stabilità del sistema elettrico.

La nuova destinazione del sito, che diventerà il più esteso dei nostri poli energetici multifunzionali in Italia, rientra nella nostra strategia per dare una nuova vita agli impianti termoelettrici in dismissione, in un’ottica di economica circolare e di valore condiviso con il territorio.