Innovazione e circolarità per un'Italia sostenibile e competitiva

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Sostenibilità ambientale e sociale, crescita economica, indipendenza energetica: l’economia circolare è una leva strategica per la crescita dell’Italia e per ridefinire i modelli economici, capace di portare benefici tangibili in ogni ambito della società, accelerando la transizione verso le fonti rinnovabili e rivoluzionando le filiere produttive per renderle ancora più efficienti, competitive e resilienti.

Un obiettivo in cui l’innovazione, tecnologica e di pensiero, rappresenta un motore imprescindibile, ma che deve essere sostenuto dalla partecipazione attiva di imprese e istituzioni per diventare davvero un paradigma sistemico e vincente.

È questo il messaggio che mercoledì 1° marzo abbiamo lanciato in occasione del convegno Innovazione per la circolarità – Soluzioni a prova di futuro per trasformare l’economia di un Paese, ospitato all’Ara Pacis di Roma e organizzato insieme a COTEC – Fondazione per l’Innovazione Tecnologica: un momento di confronto che ha riunito diversi esponenti del mondo dell’imprenditoria, della politica e della ricerca per ribadire la necessità di impegni condivisi e strategie di ampio respiro che possano concretizzare sempre di più i principi e i vantaggi dell’economia circolare nel tessuto industriale e sociale dell’Italia.    

L’evento, moderato dal giornalista Gianni Riotta, ha visto la partecipazione del nostro Presidente Michele Crisostomo, di Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Ami Appelbaum, Chief Scientist and Chairman of the Board of the Israel Innovation Authority, Katia Da Ros, Vice Presidente di Confindustria, Ermete Realacci, Presidente della Symbola, Luigi Nicolais, Presidente COTEC.

«La transizione al modello di economia circolare presuppone un percorso di ridefinizione dei processi produttivi, per fare in modo che i prodotti e gli impianti diventino circolari by design, in maniera genetica. Non c'è adozione di economia circolare senza una forte piattaforma di innovazione», ha dichiarato Michele Crisostomo, sintetizzando la nostra visione circolare racchiusa nel documento Enel per l’Italia: Viaggio nell’Economia Circolare che approfondisce le numerose declinazioni di questo modello.

Una rivoluzione culturale accompagnata da innovazione tecnologica, ma anche normativa e di governance: l’impegno di imprese e aziende va sostenuto dalla politica e della finanza per accelerare questa transizione. «L'economia circolare offre opportunità di crescita straordinarie: nei trasporti, in campo energetico, nell'agricoltura e nell'uso sostenibile delle risorse», ha affermato Ami Appelbaum durante il suo collegamento, che ha proseguito: «Puntare su questo ambito con investimenti, tecnologie innovative e ricerca significa scegliere non solo la strada più sostenibile ma anche la più conveniente».  

Intenzioni sposate anche dalle istituzioni italiane, che proprio nella sinergia tra pubblico e privato identificano un passaggio fondamentale per lo sviluppo di una nuova strategia votata alla transizione energetica e industriale, che secondo il Ministro Adolfo Urso può portare l’Italia ad assumere un ruolo di leadership nel panorama europeo: «In un contesto socioeconomico in cui le imprese sono chiamate a rispondere con prontezza alle sfide di un mercato in evoluzione, è necessaria una politica industriale nazionale che poggi innanzitutto su una nuova politica industriale europea. Stiamo lavorando a un piano Transizione 5.0 che coniughi gli obiettivi della digitalizzazione con quelli della transizione ecologica, anche puntando all’utilizzo delle risorse di REPowerEU, e la 3Sun Gigafactory è un esempio di investimento sul doppio binario dell’innovazione e della sostenibilità̀».

«Dobbiamo costruire filiere sempre più resistenti, resilienti e competitive. I modelli di business cambieranno da modelli lineari a modelli circolari e rigenerativi, ottimizzando le risorse fino ad azzerare l’impatto ambientale»: è l’auspicio di Katia Da Ros. «Si tratta di una sfida epocale in cui l’Europa e l’Italia hanno deciso di muoversi in modo netto. È una sfida che vogliamo vincere e in cui faremo la nostra parte».

La necessità di perseguire questa transizione senza tralasciare il benessere delle persone è stata sottolineata anche da Luigi Nicolais: «Per questo noi come COTEC, insieme a Enel Open Innovability®, abbiamo lanciato una challenge per individuare e premiare la migliore innovazione per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Oggi più che mai abbiamo bisogno di mettere la salute fisica e mentale di lavoratori, dipendenti e colleghi al centro del nostro modello di business.»

Per Ermete Realacci, l’Italia è pronta ad accogliere questa sfida, forte di un tessuto imprenditoriale già contraddistinto da sensibilità green e slancio innovativo: «Le nostre imprese recuperano circa l’80% dei rifiuti delle attività produttive: il 10% in più della Germania, il 30% in più della media europea. Una volta le ragioni dell’ambiente sembravano in contrasto con quelle dell’economia. Oggi è il contrario: chi non sceglie la strada della tutela ambientale fa perdere terreno alle imprese. Per questo con Enel continuiamo a individuare e raccontare le eccellenze italiane che si distinguono in materia di innovazione ed economia circolare».

In conclusione, come ha osservato Luigi Nicolais: «L’economia circolare è una rivoluzione sociale che coinvolge tutti: piccole e grandi imprese, politica e ricerca, impianti produttivi, il mondo del digitale e quello della burocrazia. Un’evoluzione in cui le grandi aziende come Enel hanno un ruolo fondamentale». Stiamo vivendo, come concluso dal Presidente Crisostomo, “una rivoluzione umanistica” che deve sposarsi con soluzioni coerenti in linea con l'idea di mondo delle nuove generazioni.