Enel, ai primi posti in questa tecnologia in Europa con limpianto pilota a Brindisi e il progetto di Porto Tolle, conferma il suo impegno nella transizione verso leconomia low carbon a livello mondiale.
Roma, 15 dicembre 2011 - Si è conclusa oggi a Roma la quattro giorni di confronto scientifico tra i ricercatori di Italia e Cina sui criteri di progettazione, costruzione ed esercizio di impianti con sistemi di cattura di anidride carbonica. La delegazione cinese era reduce da due giorni di visita allimpianto pilota Enel di Brindisi.
Hanno partecipato alla sessione finale dei lavori, tra gli altri, il direttore della divisione Ingegneria e Innovazione di Enel, Livio Vido, la responsabile della Divisione stoccaggio gas naturale, cattura e stoccaggio dellanidride carbonica del ministero dello Sviluppo Economico, Liliana Panei, il responsabile della cooperazione Italia-Cina del ministero dellAmbiente Massimo Martinelli e il direttore per la cooperazione con lEuropa del ministero della Scienza e Tecnologia cinese, Zhou Longchao.
Lincontro di questi giorni ha rappresentato un tappa importante del programma di collaborazione avviato con il protocollo siglato nel settembre del 2009 tra il ministero della Scienza e Tecnologia della Repubblica Popolare cinese, i ministeri dellAmbiente e dello Sviluppo economico italiani e lEnel. Nel corso dei lavori, è stato fatto il punto, a due anni dalla firma dellaccordo, sul progetto preliminare per la realizzazione di un impianto per la cattura della CO2 nella centrale termoelettrica da 600 MWe di Tongchuan, nella provincia di Shaanxi, gestita dalloperatore China-Huaneng. Il sistema prevede che lanidride carbonica catturata possa essere riutilizzata per migliorare la performance di estrazione di un vicino pozzo petrolifero.
La Cina sta esplorando le tecnologie Carbon Capture & Storage (CCS) riduzione delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera e di conseguenza nel contenimento degli effetti negativi sul cambiamento climatico. Contribuisce al successo delliniziativa lesperienza accumulata da Enel nella progettazione e realizzazione dellimpianto pilota di cattura della CO2 nella Centrale Federico II di Brindisi. Questo impianto, inaugurato lo scorso marzo alla presenza del Commissario Europeo Gunther Oettinger, rappresenta il primo test della tecnologia azzera emissioni sostenuto dallEuropa col finanziamento del European Energy Programme for Recovery. Con circa 4.000 ore di esercizio, limpianto di Brindisi ha già separato più di 8.000 tonnellate di anidride carbonica ed è diventato uno dei punti di riferimento concreti dellimpegno europeo per la dimostrazione della tecnologia.
La CO2 prodotta dallimpianto di Brindisi sarà trasportata presso il sito Eni/Stogit di Cortemaggiore (Piacenza), dove sarà iniettata e immagazzinata permanentemente nel sottosuolo, realizzando il know how per progettare future applicazioni della tecnologia su larga scala, con lobiettivo di diventare il primo pilota integrato di CCS italiano.
Lesperienza maturata a Brindisi è in corso di sviluppo e applicazione al progetto per la costruzione dellimpianto dimostrativo di cattura della CO2 nella centrale Enel di Porto Tolle (Rovigo) che è stato incluso nella road map del Carbon Sequestration Leadership Forum (CSLF) come uno dei progetti più importanti al mondo.
Il CSLF è una iniziativa volontaria di nazioni sviluppate e in via di sviluppo che rappresentano il 75% di tutte le emissioni di anidride carbonica e che si sono impegnate nella collaborazione per lo sviluppo di tecnologie di riduzione della CO2.