Internet delle Cose è la traduzione in italiano di Internet of Things, spesso abbreviata con IoT. La definizione è stata creata per descrivere il sistema in costante evoluzione di strumenti e applicazioni che, attraverso la condivisione in rete di dati e informazioni, effettuano le azioni più opportune.
Alcuni oggetti “intelligenti” sono in uso già da molto tempo, anche nel nostro Paese, ad esempio i braccialetti e gli orologi smart che dialogano con banche dati o con oggetti simili in possesso di altri utenti. Il Politecnico di Milano ha istituito un Osservatorio sull’IoT già nel 2011 e ogni anno tiene traccia di un’evoluzione sempre più affascinante e diffusa.
I numeri sono significativi: nel 2015, in Italia, il mercato dell’IoT ha raggiunto il valore di 2 miliardi di Euro, con una crescita del 30% rispetto all’anno precedente. Se da un lato siamo lontani dall’adozione pervasiva che troviamo in altre realtà, come ad esempio gli Stati Uniti, è chiaro che il trend sia quello di un ampliamento costante sia dei servizi disponibili che della base di utenza.
I settori su cui l'IoT sta già apportando cambiamenti rilevanti sono:
- Domotica, vale a dire tutto ciò che permette di gestire in modo evoluto elettrodomestici e altri servizi;
- Mobilità, con applicazioni parziali (ad esempio su tergicristalli e semafori), fino ad arrivare alle driverless car, le auto che si guidano da sole;
- Robotica, per la produzione industriale innanzitutto, ma anche con finalità esplorative e assistenziali;
- Telemedicina, per la gestione da remoto di consulti e il monitoraggio dei pazienti.
Le applicazioni per la Smart Home e la mobilità hanno le migliori probabilità di intercettare l’interesse del pubblico. Casa e automobile sono punti fermi nella vita delle persone; in più, sono ambiti di eccellenza della nostra produzione industriale. Sono anche i campi di azione su cui Enel sta concentrando attenzione e investimenti, con l’obiettivo di portare opportunità smart nelle città, nella mobilità, nella vita di tutti i giorni.
Il lancio di Open Meter e le attività per la diffusione della Smart Grid sono esempi che vanno nella direzione dell'IoT; in aggiunta, Enel sta portando l’Internet delle Cose anche all’interno della stessa azienda.
Come ha dichiarato Marco Barra Caracciolo, CIO di Enel, al convegno "Artificial Intelligence at Work 2016" tenutosi a Milano, è in atto una trasformazione importante, che punta a ottimizzare attività e qualità della vita lavorativa. Semplificazione dei processi, scelta di piattaforme efficienti e condivise come il cloud ibrido, utilizzo di sensori che regolano la logistica e la disposizione dei team di lavoro, sono solo alcune delle soluzioni adottate in azienda.
Per il successo di questo percorso evolutivo è necessario superare il digital divide fra i dipendenti. Dopo una valutazione sulle competenze di ogni persona, sono stati organizzati corsi di formazione, con l’obiettivo di portare tutti a buoni livelli di comprensione e utilizzo della rete e degli strumenti a propria disposizione.
Azioni ben coordinate, che insistono su più fronti e permettono ad Enel di essere coerente, al proprio interno, con l’innovazione e la sostenibilità che già propone a clienti e cittadini.
Enel vuole essere una vera Smart company, che pensa in digitale e abbraccia il cambiamento.