Viva gli Anziani, non sono più soli

Viva gli Anziani, non sono più soli

{{item.title}}

Mai più emergenze caldo col programma Viva gli Anziani. Di fronte ai picchi di temperatura di queste settimane, la rete d’aiuto per la terza età creata dalla Comunità Sant’Egidio di Roma insieme a Enel Cuore Onlus è oggi una garanzia: nelle 7 città italiane dove è stata attivata, coinvolgendo circa 45mila anziani a rischio, cala il numero delle morti improvvise, dei collassi, così come dei bruschi deterioramenti delle condizioni di salute.

Roma, Amatrice, Ferentino e Catania, ma anche Napoli, Genova e Novara sono i centri nazionali dove l’iniziativa Viva gli Anziani ha raccolto nuove conferme. Entro l’anno prossimo il numero è destinato a raddoppiare.

I risultati sono stati presentati al pubblico nella sede romana del movimento fondato da Andrea Riccardi nel 1968 e oggi attivo in oltre 70 Paesi. Rispetto al 2004, quando il programma Viva gli Anziani nacque in risposta a un’inaspettata moria di anziani per via delle alte temperature estive, l’azione preventiva dei quasi 450 volontari e operatori coinvolti ha completamente cambiato la strategia di aiuto: dalla necessità di fornire interventi sanitari tempestivi e stagionali, si è passati a un cammino di solidarietà lungo tutto l’anno, basato su visite a persone sole, sul loro coinvolgimento sociale, sul dialogo costante per individuare in anticipo le possibili cause di malessere.

Prevenzione, dunque, anziché emergenza. Per Marco Impagliazzo, presidente della Comunità Sant’Egidio, si tratta infatti di una scelta ormai obbligata, per via dell’evidente trasformazione del clima e del surriscaldamento terrestre.

 

“Il fenomeno delle ondate di calore è più diffuso di quanto si pensi: interessa più del 30% della popolazione terrestre, per un minimo di 20 giorni. Le ondate di calore entro il 2100 riguarderanno il 74% della popolazione mondiale”

– Marco Impagliazzo, presidente della Comunità Sant’Egidio

Vigilanza collettiva per gli Over 80 

La graduale costruzione di una rete sociale attorno alle persone più avanti con l’età, proprio perché esposte ai bruschi aumenti delle temperature, coinvolge coetanei in migliori condizioni di salute e migranti stabilitisi in Italia, con ricadute sociali ben oltre la semplice vigilanza: evita l’ospedalizzazione, alleggerisce il ricorso al pronto soccorso, sviluppa nuovi modelli di vita basati sulla sharing economy, integra persone di diverse etnie con una grande sensibilità verso gli anziani.

Prendendo il caso di Roma, dove si contano oggi 250mila famiglie mononucleari in età avanzata, l’impatto sociale di Viva gli Anziani appare evidente: nei tre quartieri della capitale dove il programma è attivo -  secondo le statistiche comunali - il tasso di mortalità estiva over75 risulta notevolmente inferiore a quello delle aree non presidiate.

Nel biennio 2014-2015, a Trastevere, Testaccio ed Esquilino il suo valore medio è cresciuto di appena lo 0.5% fra giugno e settembre, a differenza dell’1.5 rilevato in altre zone centrali della città. Sull’arco annuale, il tasso di mortalità over 75 si è assestato sul 60%, contro il 30% della rete Viva gli Anziani.

Dati positivi che hanno convinto la Comunità Sant’Egidio ed Enel Cuore, rappresentata dal responsabile sostenibilità Enel Andrea Valcalda, a proporre Viva gli Anziani come un modello di riferimento a livello nazionale.

 

“Sviluppare forme di co-housing fra anziani è per Enel un’ulteriore via di rafforzamento degli obiettivi sostenibili previsti nell’Agenda Onu 2030, perché traduce in un contesto sociale l’efficacia dei modelli di sharing economy adottati a livello aziendale”

– Andrea Valcalda, responsabile sostenibilità Enel

Un programma più ricco e a dimensione nazionale 

Grazie al sostegno di Enel Cuore, il programma è stato esteso quest’anno a 7 città italiane, diversificando le finalità di prevenzione: oltre all’avvio di nuove esperienze di co-housing, sono stati aperti due nuovi centri polifunzionali a Napoli e Catania, con la realizzazione di call center dedicati a Viva gli Anziani, ma anche di centri diurni per l’accoglienza degli anziani fragili e mense per i poveri delle città.

Ora si guarda ancor più avanti e, per il 2018, si punta a lanciare campagne di prevenzione in altri 7 centri urbani, sensibilizzando al contrasto dell’isolamento sociale degli anziani e sui rischi delle ondate di calore. Tavoli di concertazione sono stati impostati con istituzioni e associazioni locali a Mestre-Venezia, Livorno e Civitavecchia, ma fra le nuove realtà coinvolte rientrano anche Campello sul Clitunno, Reggio Calabria, Sassari e Carbonia Iglesias.

La fascia degli anziani rappresenta una componente sempre più importante per i servizi sociali nazionali, dal momento che su circa 60 milioni di abitanti, gli Over65 sono oggi il 22% della popolazione (contro una media del 18% nell’Unione Europea) e gli Over80 il 6.7% (in UE sono il 5.1%). Per questo motivo Enel Cuore Onlus e Comunità Sant’Egidio hanno anche organizzato lo scorso marzo il primo corso di formazione per volontari e operatori a Roma. Alcuni dei partecipanti, come l’84enne Maria Sofia Soli, provengono da esperienze di aiuto già maturate da tempo all’interno della Comunità Sant’Egidio, ma ora i loro compiti vengono differenziati e qualificati. I più anziani, ad esempio, svolgono un ruolo di collaboratori a distanza, mentre i più giovani si occupano di far visita direttamente ai casi segnalati.

 

“Da 4 o 5 anni, ogni settimana, aiuto coetanei in difficoltà che vivono nel quartiere Testaccio di Roma. Cerco loro una badante, mi attivo per inviare un messo comunale nel caso abbiano bisogno di documenti, m’informo sulla loro salute. Avere la stessa età contribuisce a sviluppare un rapporto di fiducia, tenendosi compagnia meglio”

– Maria Sofia Soli, volontaria Viva gli Anziani

Una rete sempre più estesa e professionale, ma capace di mantenere la persona al centro. Perché con Enel Cuore e la Comunità Sant’Egidio, il calore non è soltanto afa e sole estivo. È un’energia che possediamo tutti, fatta di attenzione, affetto, cura per l’altro.