Giro Under 23: la tappa Felice

Giro Under 23: la tappa Felice

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Non si scherza con questa tappa che porta il Giro verso la sua prima metà. Non si scherza col fascino di un tragitto che praticamente circumnaviga la bellezza mozzafiato del Lago d’Iseo (che purtroppo i corridori non potranno godersi), non si scherza con la difficoltà di un percorso che dopo l’avvisaglia del Passo Tre Termini proietta le ambizioni dei favoriti dai poco più dei 200 metri di altitudine di Gardone Val Trompia, in una sola trentina di chilometri, verso i quasi 1800 metri del Passo Maniva, una specie di Disneyland dei cicloamatori, sede quasi abituale del “Brixia Tour” che spesso è stato deciso su questa salita.

Si passa dalla provincia di Bergamo a quella di Brescia, dunque in una grande culla di campioni a due ruote (anche a motore).  Al quarantesimo chilometro, quando la strada è ancora dolce, si attraversa per esempio Lovere e cioè la cittadina del più grande campione motociclistico di tutti i tempo, Giacomo Agostini, vincitore di quindici titoli mondiali. Ma in precedenza, nella parte più interna del tragitto, prima che la corsa pieghi verso il lago, guardando verso la Val Brembana, si sfiora per poco meno di una trentina di chilometri un’altra piccola “betlemme” del ciclismo italiano e internazionale: Sedrina, paese natale di Felice Gimondi.

Ci fu un momento, nella storia dello sport, verso la metà degli anni ’60, che tre ragazzi nati in provincia di Bergamo in località diverse, ma nello stesso anno - il 1942 - a distanza di poche settimane l’uno dall’altro, erano i grandi fari di tre discipline di indiscusso fascino: Giacinto Facchetti, capitano della Nazionale di calcio vincitrice del suo unico Campionato d’Europa della storia, Giacomo Agostini, dominatore di un intero decennio del motociclismo mondiale e, appunto, Felice Gimondi che, prima dell’avvento piuttosto ingombrante di Eddy Merckx, sembrava il padrone assoluto del ciclismo dell’epoca, sia nelle gare a tappe che nelle grandi classiche. La loro storia e la loro gloria erano unite da due parole chiavi: talento e impegno. Un impegno duro, costante, sistematico che fu il carburante delle loro lunghissime carriere (Gimondi esplose vincendo il Tour de France del 1965, ma diventò Campione del Mondo nel 1973 e vinse il suo ultimo Giro ancora nel 1976).

E oggi, 11 giugno, è un bellissimo “compleanno” per Felice: è proprio la data della sua prima vittoria al Giro d’Italia, arrivata nel 1967, curiosamente due anni dopo il successo al Tour e, visto che il termine Under 23 rievoca la parola “dilettanti”, tre anni dopo il trionfo al Tour de l’Avenir che lo rivelò al mondo. Chi vincerà oggi - e sicuramente sarà uno dei protagonisti anche per la vittoria finale - avrà dunque un argomento in più per sentirsi Felice.