“Alleva la Speranza”, il crowdfunding per il Centro Italia

“Alleva la Speranza”, il crowdfunding per il Centro Italia

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Tre anni, mille donatori, oltre 320mila euro raccolti. Sono i numeri delle campagne di crowdfunding “Alleva la Speranza” e “Alleva la Speranza+” che, a partire dal 2018, abbiamo promosso con Legambiente per sostenere le famiglie e gli imprenditori del Centro Italia colpiti dalle scosse di terremoto del 2016-2017 e successivamente anche dalla pandemia da Covid-19. Grazie a chi ha contribuito alle raccolte fondi e al sostegno di Legambiente e nostro, oggi i progetti di 20 piccole imprese locali, dall’allevamento alle produzioni di qualità, dall’agricoltura biologica al turismo sostenibile, sono diventati o stanno diventando realtà.

Riaccendere la speranza

La serie di violente scosse di terremoto che si sono verificate tra il 24 agosto e il 30 ottobre del 2016 hanno messo in ginocchio le popolazioni e l’economia di numerose comunità locali nel cuore dell’Italia Centrale. L’ulteriore scossa del gennaio 2017 e una forte ondata di maltempo hanno poi aggravato la situazione in un’area di oltre 8mila chilometri quadrati tra Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, dove vivono 600mila persone.

A essere danneggiate non sono state solo le abitazioni, ma anche molte piccole imprese dell’agroalimentare italiano: aziende – quasi sempre a conduzione familiare – che valorizzavano e mantenevano viva la tradizione di prodotti tipici e di qualità delle zone più interne dell’Appennino. È per loro che nel 2018 è nato il progetto “Alleva la Speranza”: una grande campagna di crowdfunding per rilanciare queste attività produttive ed evitare la desertificazione imprenditoriale e lo spopolamento dell’area.

Alle donazioni raccolte attraverso la piattaforma PlanBee, si sono sommate quelle di Legambiente e le nostre affinché i progetti di rinascita potessero effettivamente realizzarsi. “Crediamo che aver promosso questa iniziativa sia stato un segnale importante per il rilancio dei territori del Centro Italia” ha dichiarato Nicoletta Novi, nostra Responsabile CSV and Sustainability Projects. Un impegno concreto che rappresenta il legame che da sempre ci unisce alle comunità del nostro Paese.

Lo spirito di questa campagna di raccolta fondi, ha spiegato il Presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani, “è quello che ci ha caratterizzato fin dall’inizio: raccontare e promuovere, concretamente, quell’Italia che resiste in territori difficili, punta sulle produzioni di qualità, sull’agricoltura biologica e sul turismo sostenibile, affrontando tanti ostacoli, dalle lentezze della burocrazia al blocco delle attività, com’è capitato nel 2020 a causa del Covid”.

I beneficiari

Amelia, Alessia, Teresa, Silvia, Alba, Arianna, Fabio e Pietropaolo sono stati gli otto allevatori del Centro Italia che hanno inaugurato questo percorso di rinascita. Le prime due fasi della campagna, partita a novembre 2018, si sono concluse ciascuna dopo 6 mesi grazie al contributo di oltre 400 donatori: in totale sono stati raccolti 133.500 euro, che i beneficiari hanno utilizzato per rilanciare le proprie attività. In particolare, i fondi sono stati destinati alla ricostruzione delle stalle di Silvia Bonomi a Ussita (Macerata) e di Amelia Nibi ad Amatrice (Rieti), all’acquisto di macchinari per le aziende di Teresa Piccioni nel Teramano e di Alessia Brandimarte a Norcia (Perugia), alla ristrutturazione dell’agriturismo di famiglia di Arianna Veneri, sempre a Norcia, e alla trasformazione in bio dell’allevamento di Alba Alessandri a Pieve Torrina (Macerata). Sempre grazie alla raccolta di “Alleva la Speranza”, Fabio Fantusi ha potuto realizzare un’area picnic vicino al suo maneggio per favorire il ritorno dei turisti ad Amatrice (Rieti), mentre Pietropaolo Martinelli ha potuto acquistare nuovo bestiame per rilanciare la produzione del famoso pecorino di Farindola (Pescara).

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La terza fase della campagna, avviata il 12 dicembre 2019, ha permesso, nonostante l’esplosione della pandemia di Covid, la raccolta di altri 52.000 euro a favore dei progetti di quattro nuovi allevatori. Valentina Capone ha destinato le risorse alla realizzazione di un laboratorio per la smielatura nell’azienda di famiglia a Bagnolo di Amatrice (Rieti); Simone Vagni ha acquistato macchinari per l’alimentazione degli animali allevati allo stato brado a Cascia (Perugia); Angela Catalucci ha puntato su un allevamento ovino ad Acquasanta Terme (Ascoli Piceno), mentre Massimo Pierascenzi ha costruito un fienile per avviare un nuovo allevamento a Valle Castellana (Teramo).

Il 1° dicembre 2020 l’iniziativa di crowdfunding si è rinnovata e allargata anche a quelle piccole attività turistiche colpite dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria, diventando “Alleva la Speranza+”. La nuova campagna, cui hanno collaborato anche Federtrek, Turismo verde, Fondazione Symbola e l’associazione Host Italia, ha permesso con l’aiuto di 273 donatori di destinare quasi 56.000 euro a quattro realtà imprenditoriali nell’ambito del turismo sostenibile e dell’ospitalità extralberghiera. I fondi raccolti sono andati a Stefano Cappelli per la realizzazione di alcune strutture mobili di accoglienza e di una rampa d’accesso per disabili al rifugio Mezzi Litri di Arquata del Tronto (Ascoli), a Eleonora Saggioro per ristrutturare e adeguare alle norme anti Covid gli spazi interni del rifugio Sebastiani a Rocca di Mezzo (L’Aquila), a Domenico Angelini per acquistare altre arnie per le api e realizzare un punto di degustazione sulla terrazza panoramica della sua azienda agricola a Monteleone di Spoleto (Perugia) e a Brigida Stanziola, coordinatrice del Centro di educazione ambientale “Il Sentiero”, per migliorare la raccolta differenziata dei rifiuti e sviluppare un progetto di ospitalità diffusa a Poggiodomo, il Comune più piccolo dell’Umbria, in provincia di Perugia.

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Chiudere in bellezza

La quinta e ultima fase della campagna di crowdfunding, avviata il 1° luglio 2021, si è conclusa con un risultato molto positivo: grazie a 151 donazioni sono stati raccolti 84mila euro. Ora Amalia Arpini potrà disporre di una nuova recinzione per proteggere le pecore di razza Bergamasca allevate allo stato semi-brado nelle valli dei Monti Sibillini a Belforte del Chienti (Macerata); Enrico Foglietti realizzerà l’area ristoro vicino alle limpide sorgenti di San Martino, da cui proviene l’acqua per irrigare il frutteto della sua azienda agricola biologica a Norcia (Perugia); Marta Giampiccolo avrà la possibilità di acquistare una cella frigorifera per conservare le diverse varietà di mele coltivate nell’azienda agricola di famiglia a Sant’Anatolia di Narco (Perugia) e rendere più accogliente l’aula per le attività didattiche. Infine, Jean Luc Furore, educatore ambientale della cooperativa Greenwilli, potrà terminare i lavori per l’efficientamento energetico dello spazio attrezzato del parco e dell’ex casina di caccia nel Bosco di Don Venanzio a Pollutri (Chieti), per adeguare il locale museo della fauna selvatica alle norme anti Covid, per creare uno spazio barbecue inclusivo e per costruire un’aula didattica all’aperto con postazioni di ricarica per mezzi di micro mobilità elettrica.

Tutti progetti con una caratteristica in comune, che contraddistingue anche il nostro Gruppo: la valorizzazione dei territori con iniziative d’impresa concrete e innovative per sostenere le comunità locali e la ripartenza del Paese.