I campioni della mobilità elettrica

I campioni della mobilità elettrica

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Mi chiamo Bond, James Bond, e guido un’auto elettrica. La notizia è di poche settimane fa: nel prossimo film della serie, l’agente 007 più invidiato del mondo sfreccerà su una Aston Martin full electric. Segno dei tempi e di una rivoluzione ormai inarrestabile.

Anche in Italia la mobilità sostenibile viaggia veloce. Nel 2017 Enel e Fondazione Symbola presentarono un rapporto dal titolo “100 Italian E-Mobility Stories”. Due anni dopo molto è cambiato e Symbola ha deciso di aggiornare lo studio, insieme con Enel X, protagonista di questo cambio di passo con il suo Piano nazionale per dotare il Paese di una rete capillare di ricarica, da Nord a Sud, arrivato a oltre 5.700 nuovi punti installati a fine marzo e che punta a raggiungere i 28.000 nel 2022. Anche la vendita di auto elettriche in Italia è decollata, passando dalle 5mila del 2017 alle circa 10 mila dell’anno scorso.

 

La filiera italiana 

Un’accelerazione raccontata dal rapporto che è stato presentato all’Auditorium Enel l'8 aprile, da Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola, e da Francesco Venturini, Responsabile di Enel X, con un collegamento video di Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore generale del nostro Gruppo.

Più che i numeri, però, il report ha il merito di raccontare storie di eccellenza. Cento casi di successo che spaziano dal design alla componentistica per auto, dai servizi di sharing alle batterie. Dalla A di ACI - Vallelunga, dove ha sede l’hub per la mobilità elettrica di Enel X, fino alla Z di Zagato, storico marchio che ha disegnato le curve di Aston Martin, Lamborghini e Rolls-Royce e che oggi progetta navette elettriche dalla forma futuristica. Uno dei tanti marchi storici del Made in Italy che si sono riconvertiti alla mobilità sostenibile. Come Piaggio, simbolo del design italiano con la Vespa oggi anche elettrica, Ducati Energia, che ha trasformato la bicicletta in una e-bike, Pininfarina, che all’ultimo Salone di Ginevra ha presentato la prima hypercar di lusso a zero emissioni, Giugiaro, che ha disegnato il SUV Kangaroo full electric, o Fantic, azienda produttrice del mitico Caballero degli anni Settanta oggi sul mercato con l’E-Caballero. E, ancora, l’emiliana Dallara, diventata produttrice delle scocche delle monoposto della Formula E, il campionato mondiale delle auto elettriche, un laboratorio della mobilità del futuro. Una delle tante aziende di quella “motor valley che si sta convertendo all’elettrico”, come spiega Francesco Paolo Augello di Aster, una società consortile di trasferimento tecnologico che nella regione dove sono nate Ferrari, Lamborghini e Maserati promuove lo sviluppo sostenibile. Un altro caso di successo citato nel rapporto, che non si ferma alle aziende ma racconta le esperienze di Università, centri di ricerca e società del terzo settore. Una vera e propria filiera capace di coniugare creatività e sostenibilità, innovazione e bellezza, investendo su efficienza del motore, durabilità delle batterie, recupero dei materiali in un’ottica circolare. Un settore che, dal 9 al 12 aprile, si dà appuntamento a Firenze per ExpoMove, la prima fiera sulla mobilità elettrica di cui Enel X è main sponsor e partner tecnologico.

 

Innovazione e bellezza per la nuova mobilità 

Secondo Starace “dando voce alle eccellenze nazionali, la ricerca di Symbola ed Enel X ha il pregio di farci comprendere che la mobilità elettrica può rappresentare un’opportunità di sviluppo da cogliere per l’intero Paese”.

Realacci parla di “alleanza tra bellezza, design, e tecnologia: da questi talenti, da queste energie dobbiamo partire: incoraggiandoli, valorizzandoli e portandoli a sistema”. “Solo se l’Italia fa l’Italia saprà affrontare con successo le difficoltà che la attendono” aggiunge, ricordando il ritardo del Belpaese sulla mobilità elettrica, “anche se fortunatamente abbiamo big player come Enel che svolgono un ruolo di traino di tutto il settore”.

“L’Italia ha le competenze giuste, bisogna creare le condizioni perché si possano esprimere” aggiunge Venturini che ricorda la decisione di Francia e Germania di dare vita a un centro di ricerca sulle batterie che, invece, manca all’Italia. “Dobbiamo ripensare tutta la mobilità, a partire dalle nostre città, per gestire la transizione energetica. I costi delle batterie stanno scendendo a ritmi superiori rispetto alle attese e il sistema elettrico tra dieci anni sarà molto diverso da quello di oggi. Per esempio le e-car saranno utilizzate anche per gestire gli scompensi della rete. L’importante è non spaventarsi del futuro” conclude Venturini.

Ripensare la mobilità restituendo la città ai cittadini è, per esempio, la filosofia che ispira Estrima, la startup che ha inventato Birò, il più piccolo quadriciclo in commercio e l’unico con batteria estraibile, mentre eProInn e Onda Solare lavorano per trasformare le auto in veicoli a energia solare. La startup Daze Technology vuole superare la ricarica manuale dei veicoli, E-GAP ha inventato il primo servizio di ricarica mobile on demand, NITO (Nuova Industria Torinese) progetta monopattini elettrici pieghevoli. E ancora, i designer di Icona, nata a Torino e che oggi ha sede anche a Shangai e Los Angeles, si propongono di trasformare il trasporto urbano mettendo al centro l’uomo.

Le 100 storie di Enel X e Symbola confermano che la creatività italiana non ha limiti. “La tecnologia non basta, serve un’epica della mobilità elettrica” è l’opinione di Realacci. Questo libro ha iniziato a scriverla. 

Scarica lo studio 100 Italian e-Mobility Stories 2019.