Le batterie del futuro, la carica dell’Europa

Le batterie del futuro, la carica dell’Europa

{{item.title}}

Il presente e il futuro. Oggi le batterie giocano un ruolo chiave in due ambiti cruciali per la transizione energetica, la mobilità elettrica e lo storage, soprattutto per equilibrare la produzione di elettricità da fonti rinnovabili incostanti. Ma all’orizzonte ne appaiono altri, già emergenti o ancora avveniristici: applicazioni mediche e robotiche, aerei elettrici, Internet of Things.

In un settore così promettente, l’Europa, e in particolare l’Italia, possono essere protagoniste e recuperare competitività nei confronti dei Paesi asiatici, in particolare della Cina.

Per questo, serve una collaborazione a 360 gradi sia a livello politico, perché nessun Paese europeo da solo può fare la differenza, sia a livello tecnologico ed economico con partnership tra mondo accademico e industriale.

Un esempio di queste sinergie è il convegno “Il ruolo delle batterie nella transizione energetica”, che si è tenuto a Roma il 24 giugno. Organizzato da Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) in collaborazione con il Politecnico di Torino, ed ospitato nella nostra sede centrale, l’evento è uno dei frutti della collaborazione fra eccellenze italiane in ricerca e innovazione.

Applicazioni a tutto campo

A fare gli onori di casa è stato Ernesto Ciorra, Direttore Innovability® di Enel, che ha ribadito la necessità di aprirsi all’innovazione proveniente dall’esterno: centri di ricerca, startup, altre aziende. Ciorra ha anche ricordato alcune delle principali applicazioni pratiche del nostro Gruppo nel settore, a partire dal progetto “Second Life” di Melilla in Spagna: un impianto di storage applicato a una centrale termoelettrica, realizzato riutilizzando batterie di auto elettriche usate. Una soluzione pionieristica, selezionata come “member initiative” dal World Economic Forum, che migliora la sicurezza dei rifornimenti e contribuisce a ridurre le emissioni della centrale.

Una delle principali sfide tecnologiche è stata individuata da Gian Piero Celata, direttore del Dipartimento Tecnologie Energetiche di Enea: non esiste un’unica soluzione valida in generale, ma tante soluzioni adatte al singolo caso. Per le auto elettriche, ad esempio, è importante ridurre il più possibile il volume e, soprattutto, il peso delle batterie, mentre in un grande impianto di storage in una centrale elettrica questo problema non si pone e diventano preponderanti gli aspetti economici.

Per una leadership europea

Una delle sessioni centrali della giornata è stata la presentazione del progetto europeo Battery 2030+, finanziato dall’Unione Europea e lanciato a marzo per mettere a punto le batterie del futuro e assicurare una leadership europea sia negli ambiti attuali sia in quelli futuri. Il Politecnico di Torino è uno dei partner, mentre Enea è “supporting organisation”.

Le principali linee di ricerca saranno lo studio di nuovi materiali, gli aspetti tecnici legati alla fabbricazione e al riciclo, la sensoristica smart per monitorare lo stato di salute delle batterie e anche un campo futuribile come le batterie in grado di auto-ripararsi. Ad illustrarle sono stati Kristina Edström e Simon Perraud, coordinatrice e vicecoordinatore del progetto, insieme ad Aymard de Touzalin, della Direzione generale Reti di comunicazione, dei contenuti e delle tecnologie della Commissione Europea.

Nuove tecnologie e materiali

Come Ciorra, anche Celata ha ribadito la necessità di uno stretto connubio fra ricerca e industria, e a questo tema è stata dedicata una tavola rotonda a cui ha partecipato Luigi Lanuzza, responsabile New technologies di Enel X, insieme a Stefano Saguatti (Manz), Andrea Baccino (Centro di ricerche Fiat), Luca Marchisio (Terna) e, in collegamento, Nicoletta Amodio (Confindustria).

Lanuzza ha spiegato che le batterie sono un tema trasversale comune a tutte e quattro le linee di Enel X – casa, industria, città e mobilità elettrica – e ha elencato alcune delle direttrici principali per favorire lo sviluppo su larga scala del trasporto elettrico: aumentare ulteriormente la sicurezza, ridurre sempre più i costi e i tempi di ricarica.

In pieno spirito di condivisione, l’evento di Roma si è concluso con un “pitch corner”: una carrellata di progetti di ricerca di eccellenza sulle batterie in Italia, sviluppati da numerose università (dalla Sapienza di Roma alla Bicocca di Milano, da Pavia a Camerino, da Padova a Siena), ma anche da centri di ricerca (CNR), aziende innovative e startup (Sensichips, Bettery). Anche in questo elenco non poteva mancare la presenza del nostro Gruppo: Gianluca Gigliucci, responsabile Energy Storage Innovation di Enel Green Power, ha illustrato alcune sperimentazioni condotte sull’utilizzo ottimale delle batterie per le reti elettriche. La ricchezza e la qualità dei progetti presentati sono un’ulteriore conferma delle grandi potenzialità dell’Italia: il Paese, come ha ricordato Kristina Edström, dove tutto è iniziato con le scoperte di Alessandro Volta.