Just E-volution 2030, la transizione energetica “giusta”

Just E-volution 2030, la transizione energetica “giusta”

All’appuntamento annuale, ormai consolidato nel tempo, del Forum The European House – Ambrosetti (TEHA), a Cernobbio, è stato presentato il rapporto “Just E-volution 2030”, relativo agli impatti della transizione energetica nell’Unione Europea e in maggiore dettaglio in Italia, Spagna e Romania, realizzato da TEHA in collaborazione con Enel e Fondazione Centro Studi Enel.

La transizione energetica potrà rappresentare un importante acceleratore di crescita e modernizzazione dell’industria, grazie alle potenzialità che offre in termini di sviluppo economico, con effetti positivi sull’ambiente. La progressiva sostituzione delle fonti fossili con le rinnovabili consentirà un maggiore impiego dell’elettricità nel sistema energetico, con ricadute positive in termini economici, ambientali, e sociali. Per cogliere queste opportunità saranno necessarie politiche lungimiranti, che assicurino una transizione giusta per tutti, senza lasciare indietro nessuno.

Questo è il quadro delineato nel rapporto “Just E-volution 2030” che è stato presentato durante il Forum The European House – Ambrosetti (TEHA), dal 6 all’8 settembre nella cornice di Villa d’Este, a Cernobbio.

Dal 1975, questo incontro internazionale riunisce annualmente capi di Stato e di Governo, esponenti politici e rappresentanti del mondo imprenditoriale, accademico e finanziario per un confronto sui temi di maggiore impatto per l’economia globale e la società.

Just E-volution 2030”, analizza gli scenari al 2030 che si aprono per la transizione energetica in Europa con un focus sull’Italia, la Spagna e la Romania, evidenziando le opportunità che potrebbero derivarne e fornendo preziose raccomandazioni ai policy maker.

Un volano per il sistema Paese

Il 6 settembre, l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel, Francesco Starace, e il Managing Partner e CEO di TEHA, Valerio De Molli, hanno presentato i principali risultati della ricerca, alla presenza della Presidente di Enel, Patrizia Grieco.

De Molli ha ricordato le parole della Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen davanti al Parlamento Europeo: entro il 2050 l’Europa dovrà diventare il primo continente climate-neutral al mondo e le istituzioni dell’Ue sono impegnate a garantire una transizione energetica “just for all”.

“In questo contesto – ha aggiunto il CEO di TEHA – l’elettricità ha le potenzialità per diventare il vettore energetico del futuro, sostenendo la transizione energetica in corso”.

In accordo con “Just E-volution 2030”, la transizione energetica, abilitata dall’elettrificazione, può rappresentare un fattore di stimolo della produzione industriale e dell’occupazione in Italia e in Europa. In base alle proiezioni, entro il 2030 in Italia la produzione industriale delle tecnologie associate al settore elettrico - nei diversi scenari - potrà crescere in modo netto da 14 a 23 miliardi di euro (da 113 a 145 miliardi nell’intera Ue), mentre l’occupazione potrà aumentare con un range compreso tra i 98mila e i 173mila nuovi posti di lavoro (tra 997mila e circa 1,4 milioni di nuovi posti in Europa).

La transizione energetica sta anche abilitando lo sviluppo di nuovi servizi digitali, dalle tecnologie di accumulo dell’energia al Demand Response, dal Smart Network Management allo sharing, fino al Vehicle-to-Grid e alla domotica, con effetti positivi sulla produzione industriale. Le previsioni riportate nello studio, che possono risultare conservative considerando il forte sviluppo di questo settore, stimano questo valore in 65 miliardi nell’Unione Europea di cui 6 miliardi per l’Italia al 2030.

Il motore della transizione: l’elettrificazione

L’importanza del vettore elettrico come fattore abilitante della transizione energetica è stata sottolineata sia da Starace che da De Molli.

Come evidenziato dallo studio, quando l’elettricità viene generata da un mix energetico che integra una quota rilevante di rinnovabili, il vettore elettrico permette di ridurre le emissioni di CO2  e di diminuire le emissioni inquinanti. L’elettrificazione dei trasporti riduce anche l’inquinamento acustico, limitando lo stress e i disturbi del sonno, diminuendo così i conseguenti rischi di ipertensione e malattie cardiovascolari.

In genere, l’elettrificazione, grazie alla presenza nel mix di generazione delle rinnovabili, migliora la resilienza e la sicurezza di approvvigionamento dell’intero sistema energetico, “un fattore fondamentale per un paese come l’Italia”, ha sottolineato De Molli.

Da ultimo, ma non per importanza, le tecnologie elettriche, grazie anche alla digitalizzazione, hanno prestazioni migliori in termini di efficienza energetica e rappresentano uno stimolo verso l’innovazione e la sostenibilità degli stili di vita e dei processi industriali, promuovendo nel contempo la diffusione dell’economia circolare.

Just transition: un obiettivo comune

“Siamo di fronte a un’opportunità”, ha affermato Starace. “Perché sia davvero tale, è fondamentale che la transizione energetica venga percepita da tutti come un beneficio e non come un cambiamento che avvantaggia alcuni e danneggia altri”.

Dello stesso avviso Patrizia Grieco, Presidente di Enel, che riconosce un ruolo determinante all’Europa: “Sotto il profilo ambientale, ma anche di finanza sostenibile, proprio come Enel, è “shaper and leader” (artefice e guida) e sta svolgendo un grande lavoro per mettere in atto politiche rivolte a una nuova governance”.

Da questo punto di vista, ha rimarcato De Molli, la ricerca presentata al Forum, oltre alla valutazione quantitativa dell’impatto della transizione energetica, ha il pregio di indicare ai policy maker un’agenda di azioni da intraprendere per garantire una transizione “just for all”.

L’impegno per una transizione giusta per tutti

“Abbiamo bisogno della stessa ambizione e capacità di visione che abbiamo dimostrato nell’ambito delle politiche ambientali per rendere il passaggio a un sistema economico zero carbon davvero sostenibile e inclusivo”, ha concluso Starace, ricordando come, nelle politiche energetiche, l’Europa sia ormai un benchmark per tutto il mondo grazie anche a misure come il Clean Energy Package e il Mobility Package. Anche l’Italia sta facendo la sua parte, con l’impegno a definire il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, dopo aver raggiunto in anticipo gli obiettivi europei al 2020.

Da questo punto di vista, secondo Enrico Giovannini, portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) e membro del comitato scientifico dello studio presentato a Cernobbio, un grande aiuto potrà venire dal mondo delle imprese italiane. “Le aziende giocano un ruolo importante nella transizione energetica: stanno capendo che investire in sostenibilità conviene, però manca ancora un cambiamento di mentalità più ampio e generale”.

Ma il futuro di questo processo di trasformazione, hanno concordato tutti i relatori intervenuti alla presentazione, dipenderà soprattutto dall’efficacia delle azioni che verranno proposte dalle istituzioni internazionali e dai governi

Scarica l'Executive Summary del rapporto Just E-volution 2030