Le imprese, ambasciatrici della sostenibilità

Le imprese, ambasciatrici della sostenibilità

{{item.title}}

Solo alcuni anni fa un evento sulle strategie di sostenibilità sarebbe stato frequentato da pochi adepti. Oggi le cose sono cambiate. Lo dimostra l’afflusso di visitatori negli spazi dell’Università Bocconi di Milano per la settima edizione del Salone della CSR e dell’innovazione sociale (1-2 ottobre), il più importante evento italiano dedicato alla sostenibilità. Un pubblico composto in gran parte da studenti universitari, consapevoli del ruolo sempre più importante della sostenibilità nella nostra società, nonché da molti sustainability manager. Numerosi anche gli imprenditori e gli esperti di strategie d’impresa, attratti dal tema scelto per questa edizione: “I territori della sostenibilità”.
Oltre 100 gli eventi, cui hanno partecipato più di 400 relatori che hanno affrontato, da tutti i punti di vista, il tema del contributo delle aziende per un futuro più sostenibile. Il nostro Gruppo, sponsor istituzionale del Salone, ha preso parte ai dibattiti con gli interventi di numerosi rappresentanti e responsabili tra cui Giulia Genuardi, Sustainability Planning & Performance Management, Maria Cristina Papetti, CSV, Sustainability Projects & Practice Sharing, Raffaella Poggi D’Angelo, People Care & Diversity Management, e Filippo Rodriguez, Sostenibilità Italia.

Dalla mission al business purpose

Genuardi ha partecipato alla tavola rotonda “Da strategia di sostenibilità a piano strategico integrato”, in cui manager di grandi gruppi e pmi hanno spiegato come l’attenzione all’ambiente e a importanti temi sociali come l’inclusione sia diventata sempre più centrale nella definizione dei piani di sviluppo industriale.

Una consapevolezza, ha spiegato Genuardi, che nel nostro Gruppo è stata facilitata anche da un’estrema ricettività del management rispetto a questi temi. “Per una multinazionale che opera in un gran numero di Paesi - ha sottolineato Genuardi - applicare il concetto di sostenibilità significa confrontarsi con le realtà locali e trovare soluzioni concrete e adatte a ogni singolo territorio”.

In altre parole occorre darsi un obiettivo e trovare il modo migliore di raggiungerlo caso per caso. Questo avviene soltanto se alla base c’è un solido e condiviso “business purpose”, come viene definito oggi: termine che non indica soltanto la “mission” aziendale, ma la stessa ragion d’essere di un’azienda.

Siamo partiti, ha raccontato Genuardi, da un concetto di filantropia e di compliance ambientale per arrivare alla presa di coscienza che la sostenibilità deve essere parte fondamentale del business. Convinti che non ci può essere sostenibilità senza innovazione e viceversa, abbiamo introdotto l’innovability®. Questo ha comportato anche un profondo cambiamento culturale interno, e oggi, ha spiegato, la sostenibilità è anche un asset finanziario, sia perché contribuisce alla riduzione del rischio finanziario sia perché crea valore.

Partnership per l’innovazione sociale

Il tema dell’innovability® è emerso anche nella tavola rotonda “L’innovazione come motore di sostenibilità”, a cui è intervenuta Maria Cristina Papetti. “Nella nostra strategia - ha spiegato Papetti - un elemento chiave di innovazione orientata alla sostenibilità sono le partnership. Nel mondo ne abbiamo avviate oltre 800, con startup, imprese sociali, centri di ricerca, università, ong, che sono estremamente attive sui territori e si rivelano quindi alleati chiave per capire come operare in una realtà locale”. Un esempio di questa collaborazione virtuosa è la realizzazione dell’unico impianto geotermico dell’America Latina, condotta da Enel in Cile, nel deserto di Atacama, uno degli ecosistemi più complessi del mondo. “Innanzitutto - ha raccontato Papetti - ci siamo resi conto che gli abitanti potevano dar vita a piccole imprese locali di servizio alle maestranze del cantiere e li abbiamo formati per questo. Hanno creato società di trasporti, lavanderie, cucine per la ristorazione che poi, finiti i lavori, hanno continuato a funzionare a beneficio di altri cantieri ma anche in maniera autonoma, perché il deserto di Atacama è una zona di a forte vocazione turistica”.

Insomma, il “business purpose” di un gruppo può avere un impatto positivo dal punto di vista finanziario e ricadute concrete a beneficio dell’ambiente e delle comunità locali. Ma tutto questo non sarebbe possibile senza il contributo, le convinzioni e l’azione concreta delle persone, a tutti i livelli.

Un messaggio che è emerso forte nelle due giornate del salone milanese, i cui organizzatori hanno invitato tutti i partecipanti a farsi “ambasciatori della sostenibilità”. Come? Semplicemente prendendo cinque impegni concreti: eliminare l’uso di plastica usa e getta; ridurre lo spreco alimentare; riparare, regalare o vendere, ma non buttare; limitare l’uso dell’auto; abbattere tutti i muri, anche quelli culturali. Provarci, anche nel nostro piccolo, significa fare un passo concreto verso un futuro a misura d’uomo e di ambiente.

Lo stesso obiettivo a cui stanno lavorando anche Enel X ed Enel Green Power, presenti al Salone con Marco Gazzino e Giovanni Tula, responsabili Innovability® rispettivamente di Enel X ed EGP. Durante i seminari del 2 ottobre hanno condiviso l’impegno per l’evoluzione sostenibile delle città, con il Circular Economy Boosting Programme di Enel X, e per la crescita delle rinnovabili portando i progetti più innovativi avviati da EGP.

Comunicazione responsabile d’impresa

A chiusura della due giorni, il Salone ha assegnato anche il premio Areté 2019 alla Comunicazione responsabile d’impresa che abbiamo ricevuto, come primo classificato ex aequo, per il programma di volontariato aziendale nella categoria Comunicazione interna.

L’iniziativa è stata lanciata lo scorso marzo con una coinvolgente campagna di comunicazione rivolta alle persone Enel in Italia. Nei primi sei mesi sono stati più di 600 i volontari, protagonisti di 20 giornate distribuite su tutto il territorio nazionale. Ma sono oltre 1800 le richieste di partecipazione e 20 le proposte di attività di volontariato pervenute finora attraverso l’innovativa piattaforma online dedicata al progetto.

Quest’anno l’esperienza è stata realizzata insieme a quattro organizzazioni non profit: Legambiente, Marevivo, Moige e Quartieri Tranquilli. I volontari, nel corso del programma, hanno attivamente collaborato a interventi di pulizia in ambito urbano e sui litorali, hanno preso parte ad attività di sensibilizzazione nelle scuole contro il fenomeno del cyberbullismo e, con il progetto "Illuminiamo le tavole", hanno aiutato famiglie in difficoltà economica della periferia milanese grazie alla raccolta e alla consegna di generi alimentari con i veicoli elettrici aziendali.

Business purpose, innovability®, partnership e volontariato aziendale: tutto questo fa parte della nostra rivoluzione inclusiva per una transizione sostenibile che non lasci indietro nessuno.