“Vogliamo raccontare quello che abbiamo fatto con le startup in tutto il mondo ma con un forte focus in Italia negli Innovation Hub di Pisa, Catania e Milano. Noi creiamo le condizioni migliori affinché le strartup possano crescere e svilupparsi. Possiamo essere il loro primo cliente”
I numeri
Il bilancio di questa collaborazione è molto positivo: 6.500 startup analizzate, 850 solo in Italia, 250 progetti avviati, di cui 85 in Italia, 50 (17 in Italia) che hanno raggiunto un livello internazionale di commercializzazione. Sono questi i numeri presentati da Fabio Tentori, responsabile Innovation Hubs and Startup initiatives per il Gruppo, durante l’evento a Milano.
Ernesto Ciorra, Direttore Innovability®, in un panel con David Casalini, Ceo di StartupItalia! e Giovanni Iozzia, direttore responsabile di Economy Up, ha spiegato che le startup digitali non hanno tanto bisogno di finanziamenti quanto di un aiuto a sviluppare concretamente le proprie idee. E ha ricordato il ruolo dei nostri 10 Innovation Hub che potranno aumentare di numero in funzione sia della crescita del Gruppo sia dell’interesse per ecosistemi locali promettenti.
“Alle startup dico: cercate i fondi, anche all’estero, ma non deve essere un’ossessione. Cercate soprattutto un partner industriale, come Enel”
Grazie alla piattaforma di crowdsourcing OpenInnovability®, tutti possono partecipare alle challenge lanciate e proporre soluzioni e progetti di innovazione sostenibile. Durante l’evento, abbiamo illustrato le sfide per il futuro nei settori in cui operiamo, invitando le startup a raccoglierle. Dalla necessità di sviluppare nuovi modelli di business nei servizi per le comunità a progetti che riducano l’impatto della generazione energetica con efficienza e circolarità, fino alla robotica per facilitare le operazioni di back office.
Un co-innovator che fa crescere i partner
Come spiegato da Ciorra, ci poniamo come “co-innovator”: non pretendiamo un rapporto di esclusiva, ma siamo vicini alle piccole nuove imprese con un approccio che, secondo l’esperienza di Casalini, non è affatto comune tra le grandi aziende italiane. Un ruolo che ci hanno riconosciuto da tutte le 13 startup presenti con i propri progetti a Milano: la vicinanza anche personale, lo scambio continuo di idee e consigli, la possibilità di sperimentare i prodotti direttamente negli ambienti di lavoro.
“Ringrazio Enel per aver creato un modello d’innovazione unico al mondo, che sta provocando effetti a catena”
All’evento di Milano hanno preso parte molte storie di successo: dall’interfaccia conversazionale Crystal di iGenius - definita la “Alexa per l’industria” - ai sistemi di storage per edifici residenziali di Aton, dai browser anti-hacker per grandi aziende di Ermes al monitoraggio industriale basato sull’intelligenza artificiale di M2D.
Esemplare il caso di Avanchair di Andrea Depalo che, insieme a un gruppo di artigiani, ha dato vita a una startup per risolvere un problema che lo riguarda direttamente: realizzare una sedia a rotelle ad alta tecnologia che possa aiutare le persone con disabilità ad essere più autonome nel loro utilizzo. Per il nostro Gruppo quella con Avanchair non è un’operazione di filantropia, ha spiegato Ciorra: è un modo per migliorare la qualità della vita delle persone, ma è anche business che permette di dar vita a una nuova forma di mobilità.
Tra i prodotti delle startup, ora in fase di lancio sul mercato internazionale grazie a Enel, troviamo il totem di Solerzia, un’infrastruttura multifunzionale per smart city, e l’esoscheletro passivo di Iuvo per aiutare i lavoratori a svolgere con meno fatica compiti ripetitivi. Ci sono i device indossabili e i visori a realtà aumentata di WeAr, i meter di e-labos, gli assistenti virtuali per persone con patologie croniche di ADLife, i sistemi di efficienza energetica per condomini di Greenovation e le soluzioni contro l’inquinamento acustico di Sound Bubble, ma anche il servizio di crowdtesting di AppQuality e gli airbag di Dairlab per proteggere i lavoratori dalle cadute, ispirati dalle protezioni per i motociclisti.
“Enel attira le startup non solo perché vuole migliorare il mondo, ma perché cerca le soluzioni concrete che il mondo sta aspettando”, ha concluso Ciorra. Insieme si possono trovare.