La rivoluzione dell’energia con la nostra rete di startup

La rivoluzione dell’energia con la nostra rete di startup

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Apertura, ricerca e innovazione sono al centro della strategia di sviluppo del nostro Gruppo che grazie alla rete di Innovation Hub – in Italia a Milano, Pisa e Catania – propone sfide legate alla rivoluzione energetica, raccoglie idee e sviluppa soluzioni collaborando con startup e PMI.

Questo approccio ci ha consentito di creare un vero e proprio ecosistema che abbiamo riunito a Milano il 27 novembre in occasione di “Leading the Energy Revolution”, evento organizzato da Enel Startup e pensato per valorizzare l’incontro tra il nostro approccio Open Innovation e le imprese italiane più giovani e promettenti che sosteniamo.

Una cittadella per le startup

Le Village” è un ex convento milanese del XV secolo, trasformato un anno fa in una cittadella per startup da Crédit Agricole, anche grazie al nostro supporto. Oggi ne ospita una trentina, con 180 persone che lavorano ogni giorno negli spazi dell’hub. Il luogo ideale per ricordare il nostro impegno a sostegno dell’innovazione e della collaborazione con le piccole imprese impegnate in progetti, insieme visionari e utili a migliorare il pianeta e la qualità della vita.

Lo ha spiegato Carlo Tamburi, Direttore di Enel Italia, sottolineando che uno dei fattori chiave del successo del nostro modello di business è quello di mettere al centro la sostenibilità unita all’innovazione, binomio che sostiene anche il Piano strategico 2020-2022.

I numeri

Il bilancio di questa collaborazione è molto positivo: 6.500 startup analizzate, 850 solo in Italia, 250 progetti avviati, di cui 85 in Italia, 50 (17 in Italia) che hanno raggiunto un livello internazionale di commercializzazione. Sono questi i numeri presentati da Fabio Tentori, responsabile Innovation Hubs and Startup initiatives per il Gruppo, durante l’evento a Milano.

Ernesto Ciorra, Direttore Innovability®, in un panel con David Casalini, Ceo di StartupItalia! e Giovanni Iozzia, direttore responsabile di Economy Up, ha spiegato che le startup digitali non hanno tanto bisogno di finanziamenti quanto di un aiuto a sviluppare concretamente le proprie idee. E ha ricordato il ruolo dei nostri 10 Innovation Hub che potranno aumentare di numero in funzione sia della crescita del Gruppo sia dell’interesse per ecosistemi locali promettenti.

Grazie alla piattaforma di crowdsourcing OpenInnovability®, tutti possono partecipare alle challenge lanciate e proporre soluzioni e progetti di innovazione sostenibile. Durante l’evento, abbiamo illustrato le sfide per il futuro nei settori in cui operiamo, invitando le startup a raccoglierle. Dalla necessità di sviluppare nuovi modelli di business nei servizi per le comunità a progetti che riducano l’impatto della generazione energetica con efficienza e circolarità, fino alla robotica per facilitare le operazioni di back office.

Un co-innovator che fa crescere i partner

Come spiegato da Ciorra, ci poniamo come “co-innovator”: non pretendiamo un rapporto di esclusiva, ma siamo vicini alle piccole nuove imprese con un approccio che, secondo l’esperienza di Casalini, non è affatto comune tra le grandi aziende italiane. Un ruolo che ci hanno riconosciuto da tutte le 13 startup presenti con i propri progetti a Milano: la vicinanza anche personale, lo scambio continuo di idee e consigli, la possibilità di sperimentare i prodotti direttamente negli ambienti di lavoro.

All’evento di Milano hanno preso parte molte storie di successo: dall’interfaccia conversazionale Crystal di iGenius - definita la “Alexa per l’industria” - ai sistemi di storage per edifici residenziali di Aton, dai browser anti-hacker per grandi aziende di Ermes al monitoraggio industriale basato sull’intelligenza artificiale di M2D.

Esemplare il caso di Avanchair di Andrea Depalo che, insieme a un gruppo di artigiani, ha dato vita a una startup per risolvere un problema che lo riguarda direttamente: realizzare una sedia a rotelle ad alta tecnologia che possa aiutare le persone con disabilità ad essere più autonome nel loro utilizzo. Per il nostro Gruppo quella con Avanchair non è un’operazione di filantropia, ha spiegato Ciorra: è un modo per migliorare la qualità della vita delle persone, ma è anche business che permette di dar vita a una nuova forma di mobilità.

Tra i prodotti delle startup, ora in fase di lancio sul mercato internazionale grazie a Enel, troviamo il totem di Solerzia, un’infrastruttura multifunzionale per smart city, e l’esoscheletro passivo di Iuvo per aiutare i lavoratori a svolgere con meno fatica compiti ripetitivi. Ci sono i device indossabili e i visori a realtà aumentata di WeAr, i meter di e-labos, gli assistenti virtuali per persone con patologie croniche di ADLife, i sistemi di efficienza energetica per condomini di Greenovation e le soluzioni contro l’inquinamento acustico di Sound Bubble, ma anche il servizio di crowdtesting di AppQuality e gli airbag di Dairlab per proteggere i lavoratori dalle cadute, ispirati dalle protezioni per i motociclisti.

“Enel attira le startup non solo perché vuole migliorare il mondo, ma perché cerca le soluzioni concrete che il mondo sta aspettando”, ha concluso Ciorra. Insieme si possono trovare.