Robotica e automazione: le eccellenze italiane

Robotica e automazione: le eccellenze italiane

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Dai robot per scandagliare i fondali e mappare i siti archeologici sommersi svolgendo anche attività di campionamento per individuare le micro plastiche, all’automa a supporto della fisioterapia e degli operatori sanitari, fino ai robot quadrupedi che possono intervenire in aree a rischio o operare in agricoltura. Sono solo alcune delle eccellenze italiane raccolte nel “100 Italian Robotics & Automation Stories”, il Rapporto che abbiamo realizzato insieme a Fondazione Symbola presentato a Roma il 5 febbraio da Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale del nostro Gruppo, e dal Presidente di Fondazione Symbola Ermete Realacci. Quarta tappa di una collaborazione iniziata nel 2015 con le “100 Italian Energy Stories”, e proseguita poi con le ricerche sulle eccellenze italiane nel campo della mobilità elettrica e dell’economia circolare.

Cento storie di eccellenza italiana

L’Italia è il sesto Paese al mondo per numero di robot industriali installati, preceduta solo da Cina, Giappone, Corea del Sud, Stati Uniti e Germania, conta circa 104.000 imprese nel settore ed è al sesto posto anche per numero di pubblicazioni scientifiche - oltre 10.000 - legate alla ricerca sull’automazione.

Il Rapporto, realizzato in collaborazione con la Fondazione UCIMU che riunisce i costruttori italiani di macchine utensili, raccoglie cento esperienze virtuose di robotica applicata in settori molto diversi, dall’aerospazio alla salute, dalla logistica all’ambiente, dall’automotive all’edutainment.

Scopo di questo lavoro di ricerca così come dei precedenti - ha sottolineato Starace - è creare una coscienza diffusa nel Paese sulle potenzialità e sulle eccellenze presenti, oltre a dare nuovi strumenti di conoscenza alle istituzioni pubbliche.

Anche Ermete Realacci ha evidenziato come la capacità di coniugare innovazione, bellezza e qualità renda gli italiani in grado di affrontare le sfide del presente e del futuro, trovando soluzioni a misura d’uomo.

La mano Hannes, ad esempio, è un connubio perfetto tra ingegneria e design al servizio delle persone: la protesi robotica che consente al paziente di recuperare il 90% della funzionalità, adattandosi agli oggetti, è stata progettata da ddp Studio e sviluppata dal Centro Protesi Inail di Budrio e dall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT). Un esempio di come il design si occupi anche del rapporto emotivo tra persona e oggetto, ha spiegato Gabriele Diamanti, designer di ddp Studio, che ha firmato l’arto artificiale.

Macchine intelligenti sempre più "naturali"

Tra le storie di successo, quella raccontata da Francesco Visentin, ricercatore del centro per la Micro-BioRobotica dell’IIT a Pontedera, che ha affascinato la platea con la presentazione del Plantoide, il primo robot ispirato alle piante in grado di reagire a stimoli esterni e di allungare le “radici” nel terreno raccogliendo dati ambientali.

Altro esempio di eccellenza italiana è il robot-polpo, ideato da Cecilia Laschi, docente di bioingegneria industriale all’Istituto di BioRobotica della Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa, tra i pionieri della robotica soft, branca dedicata allo sviluppo di macchine con superfici soffici e deformabili.

Antonio Bicchi, Presidente di I-RIM (Istituto di robotica e macchine digitali), ha sottolineato l’importanza di guardare all’Intelligenza Artificiale ricordando sempre che non si tratta solo di algoritmi che elaborano dati, ma di strumenti e soluzioni a supporto delle persone.

Infine, l’esempio che lega la robotica e le nuove generazioni con gli studenti del Liceo scientifico Avogadro di Vercelli, che hanno vinto Zero Robotics 2018-2019, la competizione internazionale indetta dalla Nasa. In team con due scuole statunitensi, i ragazzi hanno programmato il movimento simulato di mini-satelliti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.

La robotica Made in Italy ha raccolto grandi risultati in pochi anni. La nuova frontiera per il settore, secondo Cecilia Laschi, è quella di prendere sempre più ispirazione dagli esseri viventi e dall’ambiente: il robot del futuro sarà sempre più “naturale” al servizio della salute e del benessere delle persone.

Scarica il rapporto “100 Italian Robotics & Automation Stories”.