
La nostra presenza in oltre 30 Paesi in 5 continenti favorisce lo scambio delle esperienze positive da un contesto all’altro, e così è accaduto anche questa volta: il successo dell’implementazione dello smart working in Italia è stato replicato via via in Spagna, Grecia, Romania, Russia, Stati Uniti e America Latina.
La visione del nostro AD e del nostro Presidente
“Dobbiamo prendere ciò che di buono abbiamo imparato: essere più efficienti, più diretti, ascoltare di più e usare al meglio gli strumenti di condivisione”
“Quello che è successo ha dimostrato una straordinaria resilienza, visione e strategia”
Le persone, la nostra energia
"L’insegnamento principale che abbiamo appreso è stato quello di fermarci a pensare, mettendo da parte l’adrenalina degli spostamenti continui e dei sacrifici fatti in nome della ipermobilità. Questo ci suggerisce che le risorse che saranno messe in campo dovranno essere utilizzate anche per migliorare la vita delle persone, facilitando l’assunzione di uno stile di vita più sostenibile”, spiega Francesca Di Carlo, Direttore People and Organization del Gruppo.
“Una cosa che mi è piaciuta molto di questo periodo: il senso di responsabilità di ognuno di noi”
La flessibilità è il concetto chiave dello smart working, sia negli orari che nell’organizzazione del proprio lavoro. Più autonomia di scelta richiama più responsabilità: l’attenzione è sul progetto da realizzare o sull’obiettivo da conseguire più che sull’orario da rispettare; al lavoratore spetta il compito di organizzarsi di conseguenza e l’impegno di portarlo a termine. Questa consapevolezza non è scomparsa con il ritorno alla normalità ed è un’opportunità da cogliere per il futuro.
“Come azienda ci teniamo molto alla motivazione, alla serietà, alla tranquillità delle nostre persone”
Comunicazione e resilienza
In momenti come questo la gestione della comunicazione – sia verso l’esterno che verso l’interno – è ancora più centrale per il posizionamento aziendale in termini di resilienza e sostenibilità.
Per il nostro Gruppo non sono mancate le sfide per questo ambito: creatività, condivisione e brainstorming sono state la nostra risposta di fronte l'emergenza sanitaria.
Grazie agli strumenti digitali, abbiamo trovato la chiave per accorciare la distanza tra noi, attraverso un modello di lavoro in modo più strutturato, più chiaro, più pianificato, che mette al centro le persone.
“In questo periodo è emersa la vera Enel: le persone hanno lavorato con ancora più passione, sentendo forte il legame con l’azienda”
Qualità della vita, valori e sostenibilità
I vantaggi dello smart working sono molteplici, a partire dal miglioramento della qualità della vita grazie all’equilibrio tra lavoro e vita privata.
“Penso che dovremmo puntare a una maggiore qualità della vita e a una maggiore qualità del lavoro”
Evitando gli spostamenti lavorativi si riducono il traffico, l’inquinamento e le emissioni di gas serra: in definitiva aumenta la sostenibilità, soprattutto nelle città. C’è poi un notevole risparmio di tempo. Tutti benefici apprezzati dalla maggioranza delle persone, come conferma una survey che Enel ha condotto al suo interno: dai risultati emerge la sostanziale soddisfazione da parte dei colleghi coinvolti.
“C'è un beneficio anche di sostenibilità che possiamo dare alle grandi città in cui operiamo”
La maggiore responsabilizzazione favorisce anche la percezione di sentirsi parte di un progetto comune. Di conseguenza aumenta anche la produttività: lo confermano i dati dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, secondo i quali l’incremento può arrivare al 15%.
Lo smart working non è stato scelto dal nostro Gruppo come uno strumento isolato, ma come parte di una strategia più ampia in favore delle nostre persone in una situazione eccezionale. Abbiamo pensato infatti anche a chi lavora sul campo, lanciando l’iniziativa solidale “Banca delle ferie”: grazie a un accordo sindacale, tutti hanno potuto donare una o più giornate per i colleghi che svolgono attività non remotizzabili.
Digitalizzati, quindi agevolati
Per molte aziende l’applicazione quasi istantanea dello smart working a 37mila persone non sarebbe stata un’operazione semplice. Nel nostro Gruppo è stato più facile avendo intrapreso da anni un importante percorso di digitalizzazione per le innovazioni in campo informatico che avevamo già adottato.
“Questo nuovo modo di lavorare da remoto è un percorso di collaborazione, crescita e dialogo grazie alla digitalizzazione”
Una tappa decisiva in questo cammino è stato l’approdo al “full cloud” nel 2019: siamo stati la prima utility al mondo ad aver adottato al 100% l’uso di servizi informatici installati sui computer di un provider specializzato. Un modello operativo efficiente che ha comportato una rivoluzione insieme tecnologica e culturale.
Segui le conversazioni con i nostri manager sullo smart working
“È importante fare le attività che ci vengono assegnate con passione: se le cose ci piacciono le facciamo bene e si crea un circolo virtuoso”
“Lo smart working deve essere utile all'azienda e alle persone, perché consente di sfruttare meglio il tempo”
“Dobbiamo prenderci cura delle persone che lavorano con noi a 360°: non possiamo non sentire questa responsabilità”
“Credo che le aziende debbano rinnovarsi continuamente con tutti gli strumenti possibili per abbracciare un nuovo modello di lavoro”
“Nello sport di squadra quello che impari è che tu sei la squadra: senza la squadra non sei nessuno”
“Questa capacità di essere empatici dovremmo portarla a casa, ricordandoci di questo momento di estrema solidarietà che abbiamo provato”
“La vera lezione appresa è che nessuno può funzionare in modo indipendente, siamo tutti interconnessi”