La mobilità elettrica italiana in 100 storie di eccellenza

Pubblicato mercoledì, 15 luglio 2020

Nonostante le incertezze legate all’emergenza da Covid-19, il comparto automobilistico elettrico ha visto confermati gli investimenti delle case produttrici, nonché le iniziative a supporto dello sviluppo di una filiera della mobilità elettrica messe in campo dall’Europa (attraverso Next Generation EU e il Green Deal) e dai governi nazionali, come ha fatto la Germania, la cui filiera è per altro fortemente integrata con quella italiana.

Secondo Bloomberg BNEF, a giugno 2020 nel mondo si contano più di 7 milioni di veicoli elettrici (erano 1,5 nel 2016), 2 milioni dei quali in Europa dove, nei primi tre mesi dell’anno, il mercato delle auto elettriche e ibride non ha subito contrazioni, a differenza di quello tradizionale.

L’eccellenza italiana

Oltre ai numeri, il rapporto ha il merito di raccontare tante storie di eccellenza. Cento casi di successo della filiera italiana dell’e-mobility, dal design alla componentistica per auto, dai servizi di sharing alle batterie, fino alle infrastrutture di ricarica. Realtà come Energica - illustrata dalla CEO Livia Cevolini - la prima azienda italiana di moto di alta gamma al 100% elettriche e costruttore unico della FIM Enel MotoE World Cup, il motomondiale elettrico. O Atala, storico produttore di bici che oggi deve alle e-bike oltre il 60% del fatturato e che - ha detto il CEO Massimo Panzeri - nel 2021 lancerà un nuovo modello a pedalata assistita ultraleggero interamente in carbonio. Uno dei tanti marchi storici del Made in Italy riconvertiti alla mobilità sostenibile. Come Pininfarina, rappresentata dal CEO Silvio Angori, che ha realizzato Battista, la più potente e veloce luxury e-car italiana.

La componentistica rappresenta il cuore della filiera, con aziende che progettano e realizzano motori, statori, freni, elettronica, fino ai pacchi batterie, settore in cui è impegnata anche FCA con l’apertura, ha ricordato Gorlier, “di un Battery Hub a Mirafiori dove faremo studio, progettazione e assemblaggio di batterie”. A Torino il Politecnico è coinvolto nel progetto europeo Battery 2030+, affidato alla professoressa Silvia Bodoardo: “Puntiamo a individuare le batterie sostenibili del futuro - ha spiegato - per rendere l’Europa uno dei player principali”.

Cento esempi per ripartire

“Il Rapporto – ha affermato Starace – è un osservatorio sui temi dell’innovazione, della sostenibilità e dell'economia circolare. Raccoglie storie di aziende, centri di ricerca ed associazioni che interpretano questi temi coniugandoli per assicurarsi una competitività e una presenza in uno dei settori trainanti per l'economia europea. È significativo che anche FCA sia entrata a far parte di questo osservatorio”.

Una delle grandi novità di quest’anno è infatti la collaborazione con FCA. Per rendere le vetture elettriche accessibili a tutti, ha detto Gorlier, occorre inserirle in un ecosistema “fatto di infrastrutture di ricarica pubbliche e private, costi dell’energia adeguati, parcheggi dedicati, gestione semplificata del suolo pubblico per l’installazione di colonnine”. Una user experience soddisfacente è fondamentale, ha sottolineato Venturini: “Il cliente deve avere la possibilità di prenotare la stazione di ricarica, trovarla libera, caricare alla potenza corretta, mettere a disposizione della rete l'automezzo per offrire e ricevere servizi. Enel X è impegnata a costruire questa infrastruttura per permettere a chiunque utilizzi vetture elettriche di spostarsi senza problemi”.

Secondo Todde il futuro dell’e-mobility è nelle smart city, “perché non ci può essere transizione se non cambia anche la struttura dei tessuti urbani e la modalità con cui la mobilità elettrica viene fruita”. Un concetto sottolineato anche da Starace, per il quale la concentrazione della popolazione mondiale in grandi aree metropolitane richiede un ripensamento degli stili di vita e ciò “passa necessariamente attraverso una mobilità sostenibile, pubblica e privata, che non sia dannosa per l’ambiente”.

Per Realacci le 100 storie “ci dicono che l’Italia è già in campo nella mobilità del futuro e che il Paese ha le energie per superare la crisi. Occorre costruire insieme un’economia e una società più a misura d’uomo, più attente alla crisi climatica, più giuste, resilienti e competitive”. Una ripartenza che vede nella sostenibilità e nella sfida ai cambiamenti climatici la strada maestra. “Perché - ha concluso il Presidente di Fondazione Symbola - peggio di questa crisi c’è solo il non saper approfittarne per creare un futuro migliore”.

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