10 anni di MAXXI, un grande laboratorio di ricerca e di futuro

10 anni di MAXXI, un grande laboratorio di ricerca e di futuro

Il 28 maggio 2010 veniva inaugurato a Roma il Museo nazionale delle arti del XXI secolo. Il 18 giugno 2020 l'avveniristico spazio per l'arte e l'architettura contemporanea ideato da Zaha Hadid ha celebrato il suo decimo anniversario con il festival digitale “Una storia per il futuro”, lo stesso titolo scelto per la mostra a cura del direttore artistico del museo Hou Hanru che sarà inaugurata il prossimo autunno. Una giornata-evento con contributi, letture, performance e dibattiti per riflettere su quanto è stato fatto in questi anni, su quanto dovrà essere fatto in futuro e, più in generale, su come l’istituzione museo andrà ripensata in tutto il mondo dopo l'emergenza Covid-19.

Un laboratorio di futuro

“Celebriamo i primi dieci anni del MAXXI per sviluppare idee, proposte, modelli per i prossimi dieci”, ha detto la Presidente della Fondazione MAXXI Giovanna Melandri, aprendo i lavori. “In questi anni il Museo è stato un grande laboratorio di ricerca e di futuro. Ora più che mai siamo convinti che occorra rafforzare l’anima sociale, educativa e di ricerca delle istituzioni culturali. In questa fase di post lockdown vogliamo continuare a essere un ponte tra realtà diverse, un luogo in cui elaborare vie per costruire il mondo nuovo che oggi più che mai dobbiamo cercare di immaginare”.

Melandri ha quindi ringraziato il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e per il Turismo (MIBACT) e i soci fondatori della Fondazione, Enel (primo socio privato) e la Regione Lazio sottolineandone il ruolo essenziale per assicurare in questi anni la qualità e la quantità dell’offerta culturale del Museo. “Il MAXXI è stato uno strumento fondamentale di internazionalizzazione dell’offerta culturale italiana e di diplomazia culturale attraverso lo scambio di mostre”, ha spiegato il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini, sottolineando come la costruzione del Museo sia stata un’intuizione lungimirante e come la crisi debba rappresentare un’occasione per continuare a investire nel futuro.

Uno spazio aperto e condiviso

Il nostro Amministratore Delegato e Direttore Generale, Francesco Starace, ha ricordato la preziosa esperienza a cui il nostro Gruppo partecipa da cinque anni con soddisfazione come primo socio privato della Fondazione MAXXI. In questi anni il Museo ha consolidato il suo ruolo di fondamentale laboratorio culturale per Roma e per tutto il Paese: uno spazio aperto, capace di sperimentare e di contaminare linguaggi diversi, in coerenza con la nostra visione open, volta alla creazione di valore condiviso. “Pensiamo che il MAXXI sia il luogo ideale in cui riflettere e dialogare insieme sul futuro che vogliamo avere”, ha affermato Starace.

Una storia di successo

In questi dieci anni i visitatori del MAXXI sono stati più di 3,5 milioni, per un totale di 106 mostre, 32 focus, 82 progetti speciali. Senza dimenticare i progetti educativi, che hanno coinvolto più di 125 mila ragazzi. Un’attività che non si è fermata neanche durante il lockdown, ha ricordato Melandri, quando sono stati registrati 13,8 milioni di visualizzazioni del palinsesto online del museo che “si è trasformato in un broadcaster grazie al contributo degli artisti, degli architetti, degli intellettuali che ci hanno consentito di continuare a produrre e trasmettere idee”.

Il festival “Una storia per il futuro” è stato l’occasione per celebrare i momenti più significativi della storia del museo, dalla performance di danza di Sasha Waltz del 2009, nel museo appena finito di costruire, alle recenti mostre come “Gravity”, sul mondo della fisica sperimentale dopo Einstein, e “Low Form”, sul rapporto tra intelligenza artificiale ed estetica, fino all’ultima, At Home 20.20, riaperta proprio il 18 giugno con un nuovo focus sul tema dell’abitare ai tempi del Coronavirus.

Tra le nuove iniziative in programma, ha ricordato la Presidente della Fondazione, l’apertura nei prossimi mesi della nuova sede espositiva dell’Aquila, un modo per rafforzare l’azione del MAXXI e “dare un segnale importante a quella parte d'Italia colpita così duramente”.

I musei dopo il Covid-19

Ma la giornata del 18 giugno è stata soprattutto un’opportunità di riflettere sul futuro. Rappresentati delle istituzioni insieme ad artisti, architetti, curatori, creativi, scienziati ed esperti si sono confrontati sul ruolo, la funzione sociale e le potenzialità anche digitali dei musei alla luce della pandemia, provando a immaginare nuove forme e modalità di fruizione delle istituzioni museali.

“I musei devono essere aperti a tutti, devono dialogare, e sempre più in futuro dovranno essere capaci di essere, insieme, locali, nazionali e internazionali”, ha sottolineato nel suo saluto il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico. Sul carattere anche locale dei grandi musei globali dopo l’emergenza Covid-19, per rispondere meglio alle esigenze delle comunità di riferimento, hanno insistito molti degli esperti collegati online, da Alexandra Munroe, Curatrice al Guggenheim Museum di New York, a Hans Ulrich Obrist, Direttore artistico della Serpentine Gallery di Londra.

Su un dato i responsabili dei più importanti musei d’arte contemporanea del mondo sono d’accordo: la crisi porterà a un forte ampliamento dell’offerta, della fruizione e della dimensione digitale dell’istituzione museo. Questa andrà tuttavia bilanciata con l’offerta di mostre e altre iniziative dal vivo perché, come sottolineato in un accorato appello dall’artista svizzero Thomas Hirschhorn, l’arte non può essere separata dal reale, dal confronto, dal contatto con l’altro. La crisi pandemica porterà anche a un’accentuazione della presenza in arte e architettura dei temi della sostenibilità e dell’inclusione sociale. “L’architettura si è sempre abbeverata alla fonte della necessità”, ha detto al riguardo Renzo Piano in collegamento da Parigi. “Questa crisi ha messo a nudo la fragilità del nostro pianeta: se oggi i giovani vogliono rinnovare il linguaggio dell’architettura devono cercare ispirazione nel dialogo, nella leggerezza, nella sostenibilità, nel consumare meno energia”.

Proprio i temi dell’inclusione e della sostenibilità, che sono pilastri della strategia del nostro Gruppo, hanno costituito in questi anni il centro della nostra collaborazione con il MAXXI, con progetti di utilità sociale per favorire la partecipazione degli studenti e delle famiglie alle attività del Museo e iniziative che hanno ad esempio portato la struttura a dotarsi di un sistema di illuminazione più efficiente, sostenibile e innovativo. Una collaborazione che proseguirà per consolidare il ruolo di punto di riferimento dell’arte contemporanea del MAXXI. Uno spazio aperto in cui immaginare insieme, e comunicare attraverso il linguaggio universale dell’arte, nuovi modelli di sviluppo sostenibile per il Pianeta.