I vent’anni del Global Compact: insieme per un futuro sostenibile

I vent’anni del Global Compact: insieme per un futuro sostenibile

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Il 26 luglio del 2000 al Palazzo di vetro di New York veniva lanciato il Global Compact delle Nazioni Unite, con l'obiettivo di incoraggiare le aziende di tutto il mondo ad adottare politiche sostenibili e rendere pubblici i risultati delle proprie azioni. La Fondazione Global Compact Network Italia (GCNI) ha voluto celebrare i venti anni dell'iniziativa dedicandole la quinta edizione dell'Italian Business & SDGs Forum, svoltasi il 13 e 14 ottobre al Centro Studi Americani di Roma. Un'occasione per fare il punto sullo stato di attuazione dell'Agenda 2030 e sulla ripartenza dopo l’emergenza sanitaria, con la partecipazione di rappresentanti di aziende, istituzioni, agenzie dell'Onu, società civile e terzo settore.

“Siamo entrati nella “decade of action” verso il traguardo dell’Agenda 2030”, ha esordito il Presidente GCNI Marco Frey introducendo i lavori: “La lotta al cambiamento climatico, l’eliminazione della povertà estrema e la riduzione delle disuguaglianze sono le tre principali sfide ancora aperte, e se non si darà nuovo impulso all’impegno per lo sviluppo sostenibile, la transizione “giusta” ispirata dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) resterà in gran parte incompiuta. Obiettivo del Global Compact, ha ricordato Frey, è quello di promuovere un'economia globale più inclusiva e sostenibile con il coinvolgimento di 157 Paesi, 68 network locali, 11.500 aziende e 3.400 soggetti non business che aderiscono all’iniziativa.

Sostenibilità, una scelta sempre più necessaria

La crisi legata al Covid-19, ha sottolineato in un videomessaggio registrato per l'occasione Sanda Ojiambo, Ceo ed Executive Director del UN Global Compact, “rende ancora più necessario per le aziende una trasformazione in senso sostenibile”. Un fattore cruciale perché solo attraverso le partnership con il settore privato sarà possibile affrontare le sfide dell'Agenda 2030 e della pandemia.

Un concetto evidenziato anche dal Direttore di Enel Italia, Carlo Tamburi, nel messaggio per la cerimonia di assegnazione del premio destinato ai Fondatori Promotori del Network italiano del Global Compact, tra cui il nostro Gruppo. “La partnership con Fondazione Global Compact Network Italia rafforza la condivisione e il dialogo internazionale tra interlocutori attivi per la promozione della sostenibilità, valorizza le best practice e gli strumenti innovativi per il raggiungimento degli SDG”.

L’attuazione dell'Agenda 2030 e le attività del Global Compact, anche ai fini della ripartenza post-Covid, sono stati al centro del panel generale e dei focus tematici dedicati a Energia, Ambiente, Governance, Lavori del Futuro che si sono svolti il 13 ottobre e i cui risultati sono stati elaborati nella giornata del 14 ottobre, con un obiettivo: definire proposte di azione concreta per ciascuno dei focus da presentare all'Assemblea Plenaria del GCNI e trasformare in iniziative concrete da mettere in atto nel corso del prossimo anno.

Il nostro Gruppo è entrato nel Global Compact nel 2004 e da dieci anni ne fa parte come azienda LEAD, mentre il nostro Amministratore Delegato e Direttore Generale Francesco Starace nel 2019 è stato confermato nel Board per un secondo mandato. Abbiamo messo da tempo la sostenibilità ambientale, sociale ed economica al centro della nostra strategia, impegnandoci a contribuire direttamente al raggiungimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), con particolare riguardo agli obiettivi 7 (energia pulita e accessibile a tutti), 9 (infrastrutture resilienti, innovazione, industria sostenibile), 11 (città e comunità sostenibili) e 13 (lotta al cambiamento climatico).

I nostri traguardi

"Per raggiungere concretamente gli SDGs è fondamentale lavorare sulla dimensione della governance e riprendere un dialogo globale non frammentato”, ha detto Starace intervenendo alla tavola rotonda inaugurale del 13 ottobre, intitolata “Dialogo multistakeholder per una transizione giusta: come il settore privato sta contribuendo alla realizzazione dell’Agenda 2030?”.

L’AD si è quindi soffermato su alcuni dei traguardi raggiunti in questi anni, a partire dal primato nelle rinnovabili. “Tra gli SDGs che ci vedono impegnati direttamente, quello su cui abbiamo avuto il maggiore progresso è il 7, con il raggiungimento del record annuale mondiale di installazione di rinnovabili, dietro cui c’è un lavoro incredibile di tante persone, che ringrazio”. Lo scorso anno sono inoltre arrivati i primi SDG-linked bond. "Siamo stati i primi al mondo ad aver lanciato bond legati al raggiungimento degli SDGs, un'innovazione assoluta in campo finanziario che fa della sostenibilità un valore economico e non solo etico". Un passo in avanti fondamentale per convincere sempre più aziende e istituzioni che “ridurre le diseguaglianze, migliorare la vita delle persone, combattere il cambiamento climatico fa bene ai conti delle aziende”.

Investire in sostenibilità, e nell'innovazione tecnologica necessaria a realizzarla, non è un costo, ma un investimento sul futuro, ha ribadito Filippo Rodriguez, Responsabile Sostenibilità Italia, intervenendo al panel con focus dedicato al mondo dell’energia. “La sostenibilità si declina usualmente nelle tre dimensioni ambientale, sociale e di governance. L’innovazione tecnologica è però il vero fattore abilitante per essere sempre più sostenibili nel tempo. Noi definiamo questa sinergia Innovability®”.

Le persone al centro

Il 2030 è vicino, e il compito delle aziende sarà quello di mettere persone in condizione di contribuire a costruirlo, liberando il proprio potenziale. “I lavori del futuro - ha detto Ernesto Martinelli, Responsabile Empowerment, People&Organization, durante il panel “Lavori del futuro e inclusione” - saranno lontani da una visione gerarchica, più dinamici e aperti, basati sulla circolarità delle idee, sullo scambio tra generazioni e su un modello di empowerment che lasci esprimere il talento delle persone”.  I talenti sono infatti risorse rinnovabili e rappresentano la più importante riserva di energia delle aziende. Quanto più le aziende saranno capaci di valorizzare e far sviluppare queste risorse, tanto più saranno in grado di generare una crescita sostenibile che sia condivisa e che porti valore sia al loro interno che all’esterno. Senza lasciare indietro nessuno.