L’Italia campione di economia circolare

Pubblicato mercoledì, 22 dicembre 2021

“L'applicazione dei principi dell’economia circolare lega diverse filiere in un processo di simbiosi industriale. Lo scarto di un’impresa, o di un comparto, diventa materia prima per un’altra. Si tratta di un approccio decisivo per affrontare la crisi climatica e che al tempo stesso aumenta la competitività. Ma, soprattutto, genera opportunità commerciali ed economiche oltre che benefici ambientali e sociali. ”

– Francesco Starace, Direttore Generale e Amministratore Delegato Enel

Fattore umano e bellezza

I numeri, però, raccontano solo uno degli aspetti del “caso Italia” come top player dell’economia circolare. Al centro del processo, come ha ricordato nel corso della presentazione Ernesto Ciorra, Direttore Innovability®, ci sono le persone: “La circolarità delle competenze non è meno importante di quella delle materie prime. Come Gruppo sentiamo la responsabilità di aggiornare continuamente le competenze delle persone che lavorano con noi, per permettere loro di essere attori del cambiamento”. Insieme alle persone, il nostro Paese gode di un vantaggio competitivo grazie alla passione per la bellezza, perché “l’abitudine al bello può essere trasformata in un processo industriale che trae dagli scarti nuova linfa per il futuro”. Ne è un esempio la riconversione dell’ex centrale termoelettrica di Porto Tolle, alla foce del Po, nel villaggio turistico ecosostenibile Delta Farm.

“Il pensiero è una freccia, il sentimento è un cerchio. Mettere al centro le persone in ottica circolare si può fare solo con sentimento, portando a bordo istituzioni, aziende, ricercatori, per mantenere coeso questo cerchio.”

– Ernesto Ciorra, Direttore Innovability® Enel

Economia Circolare: tante storie italiane

Se il nostro Paese è così virtuoso è anche merito delle tante storie di economia circolare, grandi e piccole, che arricchiscono il panorama produttivo nazionale. Insieme a Fondazione Symbola ne abbiamo individuate 241, sparse lungo tutta la Penisola, 100 delle quali sono state raccolte nello studio presentato, che descrive un Made in Italy che guarda alla qualità e allinnovazione in chiave circolare. Dall’agroalimentare alla moda, dagli imballaggi alla meccanica, dal legno-arredo all’edilizia, dall’elettronica alla chimica, la ricerca ha indagato settori diversi, selezionati perché particolarmente rilevanti rispetto al panorama economico italiano. La maggior parte dei casi raccontati tocca più d’uno dei 5 pilastri che caratterizzano l’economia circolare:

1.      Input circolari: la produzione parte da materiali o beni rinnovabili o provenienti da precedenti cicli di vita.

2.     Estensione della vita utile del prodotto: ottenuta attraverso vari accorgimenti, dalla progettazione modulare alla riparabilità facilitata.

3.     Prodotto come servizio: modello di business in cui il cliente acquista un servizio per un tempo limitato, mentre il prodotto resta di proprietà dell’azienda, che può reimpiegarlo in modo efficace.

4.     Piattaforme di condivisione: sistemi di gestione comune tra più utilizzatori di prodotti, beni o competenze.

5.     Nuovi cicli di vita: strategia in base alla quale il valore di un bene al termine del suo ciclo di vita viene preservato grazie a riuso, rigenerazione, upcycling o riciclo.

Così, sfogliando le pagine del rapporto, troviamo per esempio gli elementi d’arredo realizzati con materiali post consumo o riciclabili e progettati per essere facilmente disassemblati a fine vita (Arper), i siti di e-commerce specializzati nel noleggio di abiti, scarpe e accessori (DressYouCan), le piattaforme digitali dedicate alla condivisione dei materiali, dei macchinari e delle attrezzature edili (Edilmag), le tecnologie innovative per il riciclo meccanico e chimico dei rifiuti (NextChem).

Le 100 storie racchiuse in questa ricerca sono anche uno stimolo a prendere sempre più consapevolezza delle potenzialità del nostro Paese, come ha sottolineato Ermete Realacci, Presidente di Fondazione Symbola: “L’Italia può dare un contributo importante alla sfida alla crisi climatica a partire dall’economia circolare. Affrontare con coraggio la crisi climatica è una grande occasione per l’economia e la società”.

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