Piano Strategico 2024-2026: flessibilità, efficienza, sostenibilità

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In un’epoca di trasformazione senza precedenti e di sfide sempre più complesse – come cambiamento climatico, contesti geopolitici instabili, rialzo dei tassi di interesse, volatilità dei prezzi e inflazione – vogliamo continuare a crescere, forti di un nuovo approccio strategico. Gli investimenti del Gruppo saranno guidati da una disciplina finanziaria attenta e flessibile, chiave di volta per delineare una struttura societaria ancora più snella, efficiente e resiliente, capace di generare valore a lungo termine per l’economia, l’ambiente e le persone.

 

Una strategia fondata su tre pilastri

La nuova rotta tracciata dal Piano Strategico 2024-2026, presentato il 22 novembre a Milano dall’Amministratore Delegato Flavio Cattaneo insieme al Direttore Amministrazione, Finanza e Controllo (CFO) Stefano De Angelis e alla Responsabile Investor Relations Monica Girardi, si fonda su tre pilastri:

  • Redditività, flessibilità e resilienza: il capitale sarà allocato in maniera selettiva per ridurre i rischi e massimizzare i rendimenti del Gruppo.
  • Efficienza ed efficacia: l’operatività del Gruppo sarà guidata dalla semplificazione dei processi, da un’organizzazione più snella con responsabilità definite e focus sulle geografie core, e sulla razionalizzazione dei costi per massimizzare la generazione di cassa e compensare sia le dinamiche inflazionistiche che il maggior costo del capitale.
  • Sostenibilità finanziaria e ambientale: la creazione di valore economico e la risposta alle sfide del cambiamento climatico lavoreranno in sinergia. In particolare, sul fronte della sostenibilità finanziaria, la generazione di maggiori flussi di cassa, la razionalizzazione dei costi e l’ottimizzazione dei processi si tradurranno in una posizione finanziaria più forte per il Gruppo. E riguardo alla sostenibilità ambientale abbiamo confermato l'obiettivo di chiudere tutti i rimanenti impianti a carbone entro il 2027, previa autorizzazione delle autorità competenti. Il nostro Gruppo ha inoltre confermato l’ambizione di raggiungere l’obiettivo zero emissioni entro il 2040, per una lotta concreta al climate change.

 

I dettagli del Piano 

Come Gruppo, abbiamo pianificato investimenti totali lordi pari a circa 35,8 miliardi di euro con una importante crescita nelle reti dove il quadro regolatorio è più equilibrato e stabile; faremo leva anche sull’accesso a finanziamenti europei e su un approccio a minore intensità di capitale di rischio nelle rinnovabili, grazie anche a un nuovo modello di business fondato su partnership (in tale modello il Gruppo detiene una partecipazione superiore al 50% e inferiore al 100%, per migliorare l’esposizione al rischio degli asset, mantenendone al contempo il controllo e massimizzando la produttività e la flessibilità del capitale).

35,8 miliardi di euro del Piano saranno in particolare impegnati in questo modo:

  • 18,6 miliardi di euro circa di investimenti lordi nelle Reti, con focus sul miglioramento di qualità, resilienza e digitalizzazione nonché su nuove connessioni, a conferma della centralità dei business regolati nella strategia del Gruppo.
  • 12,1 miliardi di euro circa di investimenti lordi nelle Rinnovabili, con un approccio più selettivo, puntando su eolico onshore, solare e batterie di accumulo, nonché sul repowering.
  • 3 miliardi di euro circa di investimenti lordi per lo sviluppo di soluzioni orientate ai nostri Clienti, con una gestione attiva della base clienti mediante offerte bundled multi-play, che includano beni e servizi differenziati in un portafoglio integrato offerto attraverso un unico touchpoint.

Il Gruppo concentrerà gli investimenti in aree caratterizzate da rendimenti visibili, un quadro regolatorio remunerativo e contesti macroeconomici e politici stabili: il 49% del piano è destinato all’Italia, il 25% alla Penisola Iberica, il 19% all’America Latina e il 7% al Nord America.

Confermiamo quindi la volontà di concentrare gli investimenti su sei Paesi core, in cui possiamo contare su una posizione integrata, ovvero Italia, Spagna, Brasile, Cile, Colombia e Stati Uniti.

 

“La Strategia che annunciamo oggi punta a trasformare il Gruppo Enel in un’organizzazione più snella, flessibile e resiliente, pronta per affrontare le sfide e cogliere le opportunità che possono presentarsi in futuro. Nei prossimi tre anni adotteremo un approccio più selettivo negli investimenti, per massimizzare la redditività e minimizzare i rischi. Ci concentreremo sui nostri Paesi core implementando strategie integrate, puntando sulle reti, le energie rinnovabili e la creazione di valore nel segmento clienti con offerte commerciali bundled.”
– Flavio Cattaneo, Amministratore Delegato Enel
 

La priorità Italia

17,2 miliardi di euro per l’Italia: il nostro Paese riveste un ruolo fondamentale nel piano industriale del prossimo triennio, come confermano i numeri presentati al Capital Markets Day.

Alla base del nuovo Piano, due dati significativi per lo scenario italiano: la domanda di elettricità crescerà con un tasso di elettrificazione dei consumi domestici che passerà dal 22% del 2021 al 25% previsto per il 2026; le connessioni distribuite vedranno una crescita esponenziale e al 2030 saranno quasi 3 volte quelle realizzate nel 2022.

17,2 mld €
di investimenti per l'Italia
12,2 mld €
di investimenti per le reti
2,9 mld €
per le rinnovabili
1,5 mld €
per i clienti

La rete avrà quindi un ruolo fondamentale in Italia, sia per accogliere questa richiesta di flessibilità dei clienti, sia per sostenere la crescita delle rinnovabili.  

Per questo mettiamo in campo 17,2 miliardi di euro nei prossimi 3 anni: si tratta del 49% dell’importo totale del Piano 2024-2026, a conferma che il nostro è e resta – con un incremento di 2,9 miliardi di euro rispetto al triennio 2021-23 - il Paese core del business aziendale.

Proprio la rete vedrà un impegno economico importantissimo, quasi raddoppiato rispetto al triennio 21-23 (+47%), con 12,2 miliardi di euro.

Chiave anche il ruolo delle rinnovabili, per le quali sono previsti 2,9 miliardi di euro, e l’attenzione alla centralità dei clienti, con investimenti pari a 1,5 miliardi di euro, la metà di quanto dedicato in totale dal Gruppo a questo fronte.  

 

Sostenibilità finanziaria e ambientale

Grazie all’ottimizzazione degli investimenti, la razionalizzazione dei costi e la semplificazione dei processi con una maggiore efficacia in termini di operatività, prevediamo di aumentare il margine operativo lordo (EBITDA) del nostro Gruppo fino a un valore compreso tra 23,6 e 24,3 miliardi di euro entro il 2026, con una parallela oscillazione dell’utile netto ordinario tra i 7,1 e il 7,3 miliardi di euro. 

 

“La disciplina finanziaria sarà il fondamento della nostra Strategia, per potenziare la generazione di cassa e l’efficienza, mentre la sostenibilità continuerà a guidare le nostre decisioni di business. Grazie alla realizzazione di queste azioni e al raggiungimento dei nostri obiettivi, saremo in grado di rafforzare ulteriormente la posizione finanziaria del Gruppo e di incrementare la creazione di valore, garantendo così solidi rendimenti ai nostri azionisti.”
– Flavio Cattaneo, Amministratore Delegato Enel
 

Il Piano prevede una politica di dividendi semplice e attrattiva, con un dividendo per azione fisso minimo pari a 0,43 euro per il triennio, con un aumento potenziale fino a un payout del 70% sull'Utile netto ordinario in caso di raggiungimento della neutralità dei flussi di cassa.

Un ulteriore elemento distintivo viene sottolineato dalla volontà di intensificare le collaborazioni con partner esterni, con 6,1 miliardi di euro finanziati da fondi di investimento attraverso cui puntiamo a formare collaborazioni di alto profilo con l’obiettivo di inaugurare nuovi progetti destinati alla generazione di energia rinnovabile, con particolare attenzione agli Stati Uniti. 

Confermato anche il nostro impegno verso la sostenibilità ambientale con:

  • il raggiungimento di circa 13,4 GW di capacità rinnovabile aggiuntiva a livello globale entro il 2026;
  • la chiusura di tutti i nostri impianti a carbone entro il 2027, in Italia entro il 2025, eccetto il Sulcis per esigenze di equilibrio nel sistema elettrico; 
  • la riduzione delle emissioni dirette e indirette di gas a effetto serra, in linea con l’Accordo di Parigi e con lo scenario di 1,5°C, fino all’obiettivo di zero emission entro il 2040.