AMIATA: GEOTERMIA, DA PIANCASTAGNAIO IL RILANCIO DEL TELERISCALDAMENTO IN TOSCANA, LA TECNOLOGIA CHE VUOLE BENE ALL'AMBIENTE E AL PORTAFOGLIO -1

Si è svolto presso il Teatro comunale di Piancastagnaio il seminario “Il teleriscaldamento geotermico. Le esperienze in Toscana”: nel 2014, grazie a questa tecnologia, la nostra regione ha risparmiato 28.000 TEP (Tonnellate Equivalenti di Petrolio) e ha evitato l'emissione di 61.000 tonnellate di CO2. Per le utenze domestiche i risparmi si aggirano intorno ai 500 euro/anno.


Interessanti spunti di riflessione al seminario organizzato dal Comune di Piancastagnaio e da CoSviG (Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche), svoltosi la scorsa settimana sul tema “Il teleriscaldamento geotermico. Le esperienze in Toscana”, che, con importanti ospiti e dati di sicuro interesse, ha rilanciato l'utilizzo di questa collaudata tecnologia che strizza l'occhio alla lotta ai cambiamenti climatici e consente tangibili risparmi economici nei bilanci familiari (e aziendali).
Il sindaco di Piancastagnaio, Luigi Vagaggini, nel salutare gli ospiti e il pubblico intervenuto, ha dichiarato: “ci stiamo muovendo per portare il teleriscaldamento nella zona industriale e vorremmo creare le condizioni per partire anche con un progetto per il teleriscaldamento residenziale. Occorre che anche da parte di aziende e cittadini ci siano manifestazioni di interesse e conseguenti adesioni. Ci auguriamo che questo convegno possa servire anche a darci indicazioni su eventuali opportunità future in questo senso”.
Dopo l'introduzione di Francesco Carcioffo, vicepresidente di AIRU (Associazione Italiana Riscaldamento Urbano), che ha introdotto il concetto di teleriscaldamento, Sergio Chiacchella, direttore generale di CoSviG, ha approfondito il tema del teleriscaldamento geotermico portando l'esperienza toscana in questo settore: “la geotermia è innanzitutto una fonte identitaria, che caratterizza in maniera inequivocabile i territori su cui insiste, sin dall'antichità. Il nostro paese e la nostra regione sono stati i primi al mondo ad utilizzare questa fonte per la produzione di energia elettrica e la nostra tecnologia e know how è esportata in tutto il mondo”.
È bene ricordare infatti che l'Italia è il primo produttore di elettricità da fonte geotermica nell'Unione Europea e il sesto al mondo. Ma come sappiamo non esiste solo la produzione di elettricità, ma anche l'uso diretto della frazione calore dei fluidi geotermici. E tra le numerose applicazioni di uso diretto del calore troviamo proprio l'alimentazione di reti di teleriscaldamento. Il primo esempio di teleriscaldamento geotermico urbano in Italia è del 1955 a Larderello, anche se il primo impianto di concezione “moderna” risale al 1985 con il teleriscaldamento di Castelnuovo Val di Cecina. A questi sono seguiti gli altri impianti e le estensioni delle reti per completare un quadro che adesso vede coperti (oltre appunto a Castelnuovo Val di Cecina) anche i Comuni di Pomarance, Monterotondo Marittimo, Monteverdi Marittimo, Santa Fiora, Montieri, Radicondoli (in corso d'opera) e per ultimo, in ordine temporale, Chiusdino i cui lavori sono in fase d'appalto. Impianti che nel 2014 (i dati relativi al 2015 sono ancora in elaborazione) hanno consentito un risparmio di 28.000 tonnellate di petrolio equivalente (TEP) ed evitato l'immissione in atmosfera di 61.000 tonnellate di CO2. Dati che -insieme alle cifre relative al sempre crescente ricorso alle pompe di calore geotermiche- disegnano un quadro in cui la geotermia appare come una fonte straordinariamente dinamica, dalle enormi prospettive di sviluppo e su cui continuare ad investire.