Roma, 14 ottobre 2005 Investimenti per 1,7 miliardi di euro di cui 1,1 in Italia e 0,6 allestero nellarco dei prossimi quattro anni. E questo limpegno di Enel per lo sviluppo delle fonti alternative. In questo modo nel 2009 il 32% dellenergia elettrica prodotta da Enel deriverà da fonti rinnovabili. Attualmente Enel ha 17.000MW di capacità rinnovabile installata nel mondo.
Abbiamo intenzione di portare avanti gli investimenti stanziati e confermarci tra i leader mondiali nel settore delle rinnovabili ha detto Vittorio Vagliasindi, responsabile delle fonti rinnovabili Enel, parlando al convegno organizzato da WEC Italia, Le 3 P per le Rinnovabili in Italia: Potenzialità, Problemi, Prospettive, che si è tenuto questa mattina a Roma ma ci troviamo di fronte ad una serie di ritardi nella costruzione di nuovi impianti dovuti allostruzionismo non solo di comitati locali ma anche delle istituzioni. Se non si riuscirà a trovare un modo per rendere più veloce gli iter autorizzativi, saremo costretti ad investire di più allestero e sempre meno in Italia.
Le criticità che incontra Enel nella costruzione di nuovi impianti rinnovabili sono soprattutto nelleolico: in Sardegna una legge regionale del 2004 ha posto vincoli paesaggistici rigidissimi che di fatto hanno bloccato i nuovi progetti, anche quelli già autorizzati; in Puglia la regione ha stoppato tutte le procedure autorizzative per nuove centrali eoliche; e anche in Sicilia una nuova norma regionale rende più complesso liter autorizzativo per i nuovi impianti.
Ma le criticità si ritrovano anche nella geotermia in Toscana, dove le comunità locali della zona dellAmiata si oppongono alla realizzazione di nuovi impianti; nellidroelettrico, dove ci si scontra con il problema del minimo deflusso vitale, ovvero limposizione da parte di alcune regioni del rilascio costante e improduttivo di notevoli volumi dacqua dai nostri bacini; e anche nelle biomasse, la centrale di Mercure, in provincia di Potenza, recentemente riconvertita, è avversata da comitati locali e attualmente ferma in attesa di ulteriori autorizzazioni. Infine il progetto Archimede di Priolo Gargallo (SR), il primo impianto integrato solare termico-ciclo combinato del mondo, non è ancora partito in attesa di una delibera del ministero delle Attività produttive in assenza della quale il progetto non ha le necessarie garanzie di sostenibilità economica.