Festival ASviS, investiamo sull’Italia sostenibile

Festival ASviS, investiamo sull’Italia sostenibile

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Dieci anni. Sembrano tanti, ma sono domani. Dieci anni per realizzare un’Italia sostenibile. Nell’evento di apertura della sua seconda edizione, ospitato al MAXXI di Roma, il Festival dello Sviluppo sostenibile lancia un countdown: “Innovare, riqualificare, investire, trasformare. Dieci anni per realizzare un’Italia sostenibile”.

Lo straordinario successo della prima edizione è il punto di partenza per guardare lontano. Quest’anno saranno 700 gli eventi, articolati su 17 giorni, tanti quanti sono gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu. Il Festival organizzato da ASviS e sostenuto da Enel insieme ad altri partner di rilevanza nazionale, è diventato, come spiega in apertura Enrico Giovannini, portavoce dell’Alleanza, “molto più di un festival” perché al suo interno ne contiene altri, nati spontaneamente nelle varie città di tutta Italia. Ma soprattutto perché è diventato una piattaforma comune ai diversi attori per accompagnare il Paese verso un futuro sostenibile.

 

Non partiamo da zero 

Per dirla con John Maynard Keynes, “investire con successo significa anticipare le anticipazioni”, cioè avere uno sguardo lungimirante, non fisso sul presente, che consenta di giocare d’anticipo. E sulla scia dell’impegno di ASviS, che ha coinvolto più di 180 organizzazioni in tutto il Paese, i risultati concreti sono già tanti: l’approvazione della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (ottobre 2017), l’assunzione da parte della Presidenza del Consiglio di un ruolo guida nella sua attuazione (marzo 2018), i 10 punti dell’appello di ASviS “condiviso da quasi tutte le forze politiche in campagna elettorale”. Due, in particolare gli aspetti ricordati da Giovannini: la trasformazione del CIPE in Comitato interministeriale per lo Sviluppo Sostenibile e l’Agenda Urbana messa a punto dall’Anci “per non lasciare soli i sindaci e coordinare le politiche ambientali nelle città”.

Anche l’agenda politica europea ha messo ormai al centro la sostenibilità. Come spiega Beatrice Covassi, capo della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, il 2018 è un anno chiave. In aprile è stato approvato il pacchetto legislativo sull’economia circolare, con vincoli molto stringenti sul riciclo (si punta al 65 per cento dei rifiuti entro il 2035) e sulla riduzione degli sprechi alimentari. In ottobre sarà presentato un paper strategico per introdurre gli SDGs nelle politiche europee.

 

Il gioco di squadra 

“Oggi chi collabora è più forte, non più debole” spiega il presidente di ASviS Pierluigi Stefanini. Ed è proprio questo gioco di squadra il vero segreto del successo del Festival. Lo ricorda anche Patrizia Grieco, Presidente di Enel: “La sfida per lo sviluppo sostenibile è talmente grande che nemmeno un Gruppo come Enel può fare tutto da solo”. Un Gruppo che oggi è il più grande produttore al mondo di rinnovabili ed è stato tra i primi a inserire nella propria strategia aziendale gli obiettivi dell’Onu, su quattro dei quali ha assunto impegni formali misurandoli e integrandoli nella strategia grazie ad un sistema di misurazione trasparente e strutturato ”.

Patrizia Grieco invita a considerare anche altri aspetti dello sviluppo sostenibile, come il lavoro e la trasparenza della governance nelle aziende. “Nel 2030, secondo le stime Mc Kinsey, 400 milioni di posti di lavoro potranno scomparire a causa  dell’impatto dell’automazione. Bisogna pensare a un’economia circolare anche in questo settore, ossia a un circuito virtuoso tra formazione, occupazione e nuova formazione.

Sul lavoro insiste il Segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso: “La sicurezza fa parte della sostenibilità. Perché il lavoro che cambia e si trasforma ci fa paura e ci dà insicurezza? La sostenibilità non è solo una misura economica e l’innovazione non è di per sé sostenibile, ma va pensata con e per le persone”. Le persone al centro, come recita il claim della manifestazione: “Senza di TE lo sviluppo sosTEnibile non c’è”.

La tutela dell’ambiente, ormai, è un punto di partenza  pienamente condiviso. Sono due i poli su cui oggi oscilla il pendolo della discussione: da una parte la dimensione finanziaria, dall’altra quella sociale. Una distinzione che tutti dicono di voler superare. Secondo Ermete Realacci (Fondazione Symbola) e Carlo Borgomeo (Fondazione con il Sud), il capitale sociale è la premessa dello sviluppo, non un suo corollario, quindi occorre ribaltare il paradigma. Giovanna Melandri, padrona di casa come presidente del MAXXI ma invitata anche come presidente della Human Foundation e Social Impact Agenda per l’Italia, insiste sull’ “impatto sociale” degli investimenti finanziari.

D’altra parte il 2018 si è aperto con la lettera annuale di Larry Fink, CEO di BlackRock, primo fondo di investimento al mondo, molto citata durante l’evento di apertura del Festival, per sottolineare che la crescita sostenibile non è uno slogan ma significa investire tempo e risorse per  la creazione di valore nel lungo periodo. E l’Italia deve sicuramente continuare sulla strada intrapresa.