Energie rinnovabili, Enel e l'America Latina

{{item.title}}

Un incontro fra amici, anzi, fra “amici speciali”. Questo, nelle parole del ministro degli Esteri Angelino Alfano, è stata la diciottesima Conferenza Italia-America Latina e Caraibi, che si è tenuta al palazzo della Farnesina lo scorso 13 dicembre. Un appuntamento biennale che rappresenta, ha dichiarato Alfano, “il principale momento d’incontro e di dialogo fra l’Italia e il continente latinoamericano”, che quest’anno coincide con il cinquantesimo anniversario dell’Istituto Italo-Latino Americano (IILA) promotore della Conferenza.

Nel suo discorso di benvenuto ai delegati Alfano ha ricordato di essere originario di una provincia “dove finisce l’Italia e comincia l’Africa”, una terra di migranti, molti dei quali andarono a popolare l’America Latina. “Noi e il Sudamerica abbiamo un’amicizia speciale” ha detto il ministro, “un tale flusso di consanguineità da poterci definire Paesi confratelli. Nell’IILA, coltiviamo insieme la latinità che ci unisce. La nostra presenza in America Latina è enorme: ci sono 50 milioni di persone di discendenza italiana, due milioni delle quali hanno il passaporto del nostro Paese. E ci sono 3mila imprese italiane. In un pianeta globalizzato dove la lingua franca è l’inglese, mentre un tempo era il latino, noi popoli latini abbiamo tante specificità da tutelare e da promuovere, e ciascuna è un passaporto per il mondo. Abbiamo dunque investito in America Latina sia un grande capitale umano e che un significativo capitale industriale”. Di qui l’importanza dell’appuntamento biennale con la Conferenza, che “negli anni ha dato vita a una collaborazione articolata per affrontare in maniera condivisa le sfide che ci pone il mondo globalizzato”. 

Oltre al contrasto alla corruzione come fattore di crescita, e agli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, il tema chiave affrontato nel corso della Conferenza è stato quello della connettività dell’area, soprattutto nel settore dell’energia, con particolare riferimento al ruolo delle reti e allo sviluppo delle rinnovabili: un’area di grande interesse comune, dato che, come ha sottolineato la vicepresidente di Confindustria Licia Mattioli, “l’Italia ha grandi competenze sulle rinnovabili, mentre nello stesso settore l’America Latina è dotata di un gigantesco potenziale”.

È a questo proposito che l’IILA ha invitato al vertice il CEO di Enel Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel, che si è rivolto ai ministri degli Esteri e agli ambasciatori di gran parte dei 33 Paesi latinoamericani e caraibici riuniti nella sala delle Conferenze Internazionali illustrando la presenza del Gruppo in America Latina, nonché l’importanza di quest’area del mondo per lo sviluppo di Enel e le strategie di crescita del Gruppo. Starace ha esordito ricordando che Enel è presente in dieci Paesi (Cile, Brasile, Argentina, Perù, Colombia, Uruguay, Messico, Panama, Guatemala e Costarica) in alcuni dei quali rappresenta il principale operatore privato in campo energetico. Valorizzando le potenzialità della Regione in termini di generazione da fonti rinnovabili, ma anche la sostanziale assenza di conflitti e di minacce terroristiche nonché l’incipiente fenomeno dell’urbanizzazione, l’Ing. Starace ha ricordato alcuni dati che confermano l’importanza dell’America Latina lella geografia strategica di Enel. 

“Negli ultimi tre anni abbiamo investito in America Latina 10 miliardi di euro, di cui 3 nello sviluppo delle reti, oltre 5 in energie rinnovabili e uno nell’acquisizione di nuove concessioni; la Regione latino-americana genera un Ebitda per il gruppo Enel di oltre 4 miliardi di euro, circa il 30% (28,5%) dell’Ebitda totale del gruppo, ospitando 19 milioni di clienti serviti dall’Enel. Il Piano della Società indica una crescita di importanza dell’America Latina per Enel, poiché il Piano prevede che al 2020 essa contribuisca per oltre il 50% alla crescita dell’Ebitda del Gruppo, raggiungendo un peso del 47%”.

“L’America Latina ha un’enorme ricchezza di risorse dal punto di vista delle energie rinnovabili, – ha proseguito Starace – secondo dati IRENA, tra il 2006 e il 2015 il continente, escluso il grande idro, ha triplicato la capacità installata da fonti rinnovabili: è un settore che fa registrare una crescita incredibile e oggi dà lavoro a circa due milioni di persone. C’è però ancora grande necessità di investire in infrastrutture, perché quest’area è di una di quelle ancora meno connesse al mondo. I nostri attuali investimenti puntano sia alla generazione da fonti rinnovabili che alla distribuzione, secondo un modello fortemente centrato sulla sostenibilità che ci ha portato, fra le altre cose, a realizzare 523 progetti attualmente in corso nei dieci Paesi in cui siamo presenti.”

L’AD del nostro Gruppo ha poi ricordato un aspetto rilevante della dinamica latinoamericana, e cioè l’elevato tasso di urbanizzazione della Regione, che ha raggiunto un livello dell’80% a fronte di una media mondiale del 54%, aprendo significative opportunità per le aziende impegnate nel settore dell’energia.

L’AD si è poi soffermato su due aspetti essenziali per lo sviluppo di un nuovo paradigma energetico. Ha innanzitutto ricordato l’importanza di quadri regolatori stabili, “forward-looking” e mai retroattivi, che rappresentano una condizione necessaria per attrarre investimenti nel settore delle rinnovabili, indicando come taluni Paesi dell’America Latina si siano mossi con intelligenza su questo versante, delineando sistemi regolatori in certi casi migliori di quelli adottati in Europa e – di conseguenza - ottenendo risposte molto positive da parte degli investitori.

In secondo luogo, l’Ing. Starace ha indicato l’opportunità di procedere con speditezza al processo di digitalizzazione, per rispondere in maniera efficace alle principali sfide della transizione energetica in atto. A questo proposito, il suggerimento lasciato dall’AD di Enel alla platea della conferenza Italia-America/Latina è stato quello di accelerare quanto più possibile il cammino verso la digitalizzazione delle infrastrutture e del sistema energetico, utilizzando la tecnologia non solo per abbattere i relativi costi, ma anche per cogliere le grandi opportunità che stanno emergendo nel settore dell’energia, espandere il potenziale delle rinnovabili e sviluppare nuovi segmenti di business.