L'idroelettrico: una ricchezza per l'Europa

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Una insieme di tecnologie dal passato consolidato e con un futuro ricco di sfide e opportunità: l'energia idroelettrica è oggi la prima fonte rinnovabile in Italia ed è un'opzione fondamentale per raggiungere gli obiettivi energetico-ambientali del 2020.

Lo sa bene Enel che è alfiere dell'idroelettrico in tutte le sue forme, sia in quelle più tradizionali che nelle innovazioni introdotte di recente, come il mini-idroelettrico.

Grazie a oltre 500 impianti attivi in 19 delle 20 regioni del Paese, Enel produce circa l'80% della sua energia rinnovabile grazie all'idroelettrico. Ha investito nell'efficientamento delle grandi centrali e nel contempo avviato lo sviluppo di soluzioni 'mini' concentrandosi in particolare sull'idroelettrico ad acqua fluente con impianti che, pur essendo di limitata potenza unitaria, danno complessivamente un contributo importante alla copertura della domanda elettrica e rispondono alle crescenti esigenze di salvaguardia dell'ambiente e di un uso equilibrato e sostenibile dell'acqua.

La produzione di energia idroelettrica da impianti esistenti e ammortizzati genera inoltre considerevoli rendite economiche; fino ad ora, però, la quantità e le modalità di suddivisione della rendita sono state ritenute di scarsa importanza. Nelle gare per il rinnovo delle concessioni, la situazione cambierà drasticamente: da una parte, nuovi operatori cercheranno di aggiudicarsi un'attività redditizia; dall'altra le autorità pubbliche cercheranno di catturare una parte significativa della rendita. Gli Stati membri dell'Unione europea dovranno istituire delle procedure di rinnovo trasparenti e compatibili con la direttiva quadro sulle acque (2000/60/CE).

Quest'ultimo tema è emerso anche al convegno “Quale futuro per l'idroelettrico in Italia. Le regole per le nuove concessioni”, svolta presso l'Università di Milano lo scorso aprile con la partecipazione di Enel Green Power. L'incontro, organizzato dal Dipartimento di Analisi delle Politiche e Management Pubblico e da CERTET (Centro di Economia Regionale,dei Trasporti e del Turismo), è stata un'occasione per mettere a fuoco le priorità del settore, confrontandosi con Autorità e operatori per contribuire a definire per tempo politiche pubbliche consapevoli e ponderate.