La centrale
Dati principali
La centrale termoelettrica tradizionale a ciclo Rankine era alimentata a olio combustibile ed è costituita da 4 sezioni, ciascuna da 320 MW di potenza. Oltre alle strutture e alle apparecchiature connesse alla produzione, è dotata di un deposito oli minerali costituito da 4 serbatoi da 50.000 mc ciascuno e un serbatoio da 100.000 mc. I fumi di combustione delle 4 caldaie sono convogliati verso l’esterno attraverso due camini di 200 m di altezza; gli scarichi idrici sono trattati in un impianto centralizzato di trattamento dei reflui.
Avvenimenti recenti
L’impianto, divenuto marginale nel mercato elettrico italiano negli ultimi anni, ha ottenuto il nulla osta alla dismissione dal Ministero dello Sviluppo economico nel 2015, anno in cui è stato inserito nel programma Futur-e. Enel ha successivamente redatto il piano di dismissione del sito, approvato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nel 2017.
A seguito di una procedura competitiva di vendita, Enel ha firmato il preliminare per la cessione dell'area con Stigliano Sviluppo SRL, che si sta confrontando con Regione e Comune in merito agli aspetti urbanistici e al conseguente percorso autorizzativo da avviare per la realizzazione della proposta di riqualificazione. In linea con i principi che ispirano Futur-e e come condiviso con le istituzioni locali, il sito dovrà svilupparsi secondo linee guida di sostenibilità sociale, economica e ambientale. Il progetto integrerà diverse funzioni, tra cui turistico, commerciale, ricettivo e ricreativo, nonché ricerca scientifica e agricoltura sperimentale. La finalizzazione del progetto prosegue in collaborazione con gli Enti Locali al fine di garantire fattibilità e sostenibilità progettuale coerente con le necessità e le aspettative del territorio. Le attività di bonifica, in capo ad Enel, e quelle di demolizione e di nuove realizzazioni, effettuate da Stigliano Sviluppo SRL, verranno organizzate in modo da garantire per quanto possibile i cantieri in parallelo, riducendo così i tempi necessari per la rinascita del sito.
Il territorio
Industria e mare sono i due principali ambiti dell’economia di Piombino dove la prima è legata in particolare alla secolare tradizione siderurgica, mentre il secondo si traduce in pesca, turismo e commercio. Il porto di Piombino, attualmente in fase di ampliamento, è il secondo più grande scalo della Toscana dopo quello di Livorno.
La storia millenaria della città si respira passeggiando tanto nel centro abitato quanto nel territorio circostante. Chiese e cattedrali, edifici civili e militari e poi la lunga serie di torri costiere, tra cui Torre del sale da cui prende il nome la centrale Enel, raccontano il glorioso passato di Piombino che affonda le sue origini nella civiltà degli Etruschi e arriva sino alla seconda guerra mondiale.
Il sistema di parchi della Val di Cornia offre un’opportunità unica per immergersi in una terra di confine tra i mari Ligure e Tirreno fatto di golfi, colline e promontori tutelati grazie a diversi parchi naturali come quelli della Sterpaia, di Ramigliano, di Montioni o l’oasi di Orti-Bottagone gestita dal WWF.