La centrale
Soluzione individuata
È stata venduta nel novembre 2015, insieme all’area circostante, a tre soggetti già presenti con le loro attività nella zona industriale che si occupano di logistica portuale, carpenteria metallica e impiantistica.
Dati principali
La Centrale “Giuseppe Volpi” è composta da due sezioni produttive (denominate 2 e 3) da 70 MW ciascuna. Le aree in cui si suddivide la centrale sono: le torri di raffreddamento, i parchi carbone, la stazione elettrica, l’isola produttiva (sala macchine, caldaie e ciminiera), il parco serbatoio oli o accumulo acque meteo, la banchina, i magazzini, gli uffici, i parcheggi, gli edifici civili e la mensa.
Avvenimenti recenti
Due dei tre acquirenti svilupperanno nel sito nuovi insediamenti industriali, mentre il terzo, anche tramite società collegate, amplierà le proprie capacità logistiche che già svolge in prossimità dell’area. Gli investimenti associati a tali iniziative determineranno un importante indotto economico e occupazionale a beneficio dell’area di Porto Marghera, sia nella fase realizzativa, sia in quella di esercizio delle nuove attività industriali.
Costruita nel 1926, ristrutturata negli anni 50 del secondo dopo Guerra, la centrale è stata in funzione fino al 2012 per limitare progressivamente la propria produzione energetica. Dal 2013 non è più stata messa in esercizio.
Il territorio
Marghera è un pezzo della storia industriale italiana e la centrale deve il suo nome a una delle principali personalità che negli anni Venti del 900 promosse la realizzazione di un’area portuale e industriale per Venezia. La crescente sensibilità ambientale sta oggi spingendo l’area di Marghera a trasformarsi e cambiare anche i suoi connotati. Tra i luoghi considerati simbolo di uno sviluppo inquinante, non rispettoso del territorio e dei suoi abitanti, oggi sta cercando la strada di un nuovo futuro sostenibile per l’area capace di tutelare l’ambiente e preservare l’occupazione.