Soluzione individuata
Nel 2019 l’area della centrale è stata ceduta alla Regione Campania.
La centrale
Dati principali
L'impianto comprende 4 gruppi turbogas, costituiti ciascuno da: turbina con alimentazione a gasolio, alternatore con raffreddamento ad aria e potenza attiva nominale 88,8 MW, trasformatore elevatore con rapporto di trasformazione 15/240 kV.
L'energia che era prodotta veniva immessa in rete alla tensione di 220 kV, con un allacciamento alla stazione elettrica “Patria” di Terna. Fino al 2012, due dei 4 alternatori sono stati saltuariamente impiegati come motori nel ruolo di "compensatori sincroni" per fornire servizi di rifasamento alla rete.
Avvenimenti recenti
Negli ultimi anni la richiesta da parte dal Gestore del Sistema Elettrico Nazionale dell'energia elettrica generata dai turbogas dell'impianto si è ridotta sensibilmente, perché è diminuita la domanda. A seguito delle mutate esigenze del mercato, Enel ha chiesto e ottenuto l'autorizzazione a porre in sicurezza e a cessare l'esercizio della centrale dal 10 marzo 2014.
Entrata progressivamente in esercizio a partire dal 1987, sino al 2005 ha realizzato un limitato numero di ore annue di funzionamento, che mediamente è risultato inferiore alle 200 ore/anno.
Il territorio
Il comune di Giugliano si estende tra l’entroterra napoletano, la provincia di Caserta e i Campi Flegrei. La sua storia si perde nei secoli: parte dalle tribù italiche dell’epoca del ferro, passa da Scipione l’Africano che lì ha vissuto gli ultimi anni della sua vita e arriva sino ai giorni nostri.
La città ha registrato un vero e proprio boom demografico e raddoppiato la sua popolazione in venti anni: superando i 120mila abitanti e diventando il comune non capoluogo più popoloso d’Italia.
Il comune in provincia di Napoli ha una lunga tradizione agricola e ospita uno dei più grandi poli ortofrutticoli d'Italia, fondato nel lontano 1920, oggi esteso su un’area di circa 200mila mq.
Giugliano, tra l’altro, è conosciuta anche come “la città della mela annurca” perché nelle sue terre coltiva la cosiddetta “regina delle mele” oggi commercializzata in tutta Italia ma non solo.